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Ikea a Collestrada si farà, ma sulla viabilità è tutto in alto mare.

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Ci siamo occupati diverse volte del progettato insediamento di Ikea a Collestrada. Sia perché in un prima momento era stata interessata la zona di Magione, sia perché poi si è scelto uno dei punti più congestionati dal punto di vista del traffico dell’Umbria cioè Collestrada. Sia perché pensiamo che i  trasporti siano uno dei punti più deboli di questa Regione. Pensavamo che la scelta fosse stata fatta alla luce di soluzioni chiare dal punto di vista della viabilità, per sopportare quella nuova e normalizzare quella vecchia. Pensavamo, ma ci sbagliavamo. Questo è il resoconto del dibattito in consiglio regionale sul prolema, tratto dal Messaggero Umbria del 17 luglio. (g.f)
“Arriva Ikea, ecco come cambia la viabilità. Durante la riunione dell’Assemblea legislativa è stato discusso l’atto ispettivo dei consiglieri regionali del Pd Carla Casciari e Giacomo Leonelli relativo al «progetto della nuova viabilità prevista a Collestrada in conseguenza dell’insediamento di Ikea».
Illustrando l’interrogazione, Casciari ha chiesto di «conoscere l’ammontare delle risorse finanziarie messe a disposizione da Anas, Eurocommercial e Comune di Perugia per la realizzazione degli interventi previsti per la viabilità principale e secondaria e per conoscere i tempi di realizzazione previsti per il nodo di Perugia, in particolare della viabilità di raccordo tra il nuovo svincolo di Madonna del Piano e l’area ospedaliera di Sant’Andrea delle Fratte, così come deliberato dall’Assemblea legislativa nel maggio 2017».
L’assessore Giuseppe Chianella ha risposto spiegando che «il nuovo complesso Ikea è destinato a diventare il più importante insediamento commerciale dell’Umbria, ma la Giunta al momento non dispone di un progetto compiuto e definitivo. Le risorse aggiuntive per interventi non di competenza Anas dovrebbero essere stanziati dalla società Euro commercial, anche se al momento non è dato conoscerne l’entità e non sappiamo se il Comune ha intenzione di stanziare fondi aggiuntivi, data la complessità dell’intervento e le potenziali criticità indotte. Il Comune di
Perugia vuole predisporre una apposita variante al Piano regolatore, che dovremo valutare. Sull’assetto viario, Anas ha rivelato l’esistenza di un primo studio, che prevede un intervento sullo svincolo di Collestrada con una nuova viabilità complanare che intercetti i veicoli diretti e in uscita dal centro commerciale. Sarebbe prevista una nuova corsia di accesso, aggiuntiva rispetto a quella esistente, con l’ampliamento di un sottopasso e la realizzazione di una rotonda. Ci sarebbero quindi interventi per accedere al centro commerciale evitando il nodo di Collestrada. Il 35 per cento delle risorse stanziate da Anas (73 milioni circa) dovrebbero essere destinate all’adeguamento E45 (ma non alle complanari) mentre il restante 65 per cento dovrebbero servire per lo svincolo di Madonna del Piano. L’avvio della realizzazione della prima parte del nodo di Perugia a Madonna del Piano lascerebbe aperto il problema della seconda tratta (verso Corciano), che per noi rappresenta la priorità assoluta ma che Anas non intende realizzare in quando dedicata a flussi di traffico locali. Si tratta di una questione importante quanto complessa per una riqualificazione della viabilità che tenga conto delle criticità esistenti, che risulterebbero aggravate da un intervento parziale o incompleto.
Il progetto potrebbe richiedere verifiche di Via o di Vas, che non sono partite dato che non è stato depositato nessun documento, per questo non siamo in grado neppure di stimare i tempi per il completamento dell’intervento».
Nella replica, Leonelli si è detto «perplesso dal fatto che Anas non intenda intervenire sulla parte del Nodo tra Madonna del Piano e Corciano. La Giunta dovrebbe attivarsi con il nuovo Governo per dare attuazione al documento approvato dall’Assemblea. Dalle parole dell’assessore sembra emergere una sorta di gelosia inspiegabile da parte del Comune di Perugia che limita la partecipazione di altri enti a questo progetto, che peraltro riguarda una zona già gravata da problematiche. Le questioni aperte sono molte e l’Assemblea legislativa deve essere coinvolta in un approfondimento con Anas e Comune, magari con una audizione in seconda Commissione».”