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I Comuni del Trasimeno parte civile nel processo sulla gestione dei rifiuti

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Rassegna stampa dal Corriere dell’Umbria. Anche i Comuni del Trasimeno e quello di Corciano si costituiranno parte civile nel processo Spazzatura connection. Già negli scorsi giorni il Comune di Perugia – socio di minoranza al 45% di Gesenu si era costituito parte civile nel processo che prende il via il 4 dicembre, con 22 indagati (15 tra dirigenti e operatori e 7 società). Adesso anche i sindaci dell’area lacustre hanno preso la loro decisione e sono quindi pronti a chiedere milioni di euro di danni.

La delibera è stata firmata dal primo cittadino corcianese e presidente Auri Cristian Betti, delegato dai colleghi di (Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro e Tuoro) soci a loro volta di Tsa, partecipata di Gesenu: tutti serviti nel contratto dal consorzio Gest. Si tratta in particolare del processo incardinato per i reati, anche associativi, inerenti traffico di rifiuti, gestione illecita di rifiuti, inquinamento ambientale, falso in registri ed in atto pubblico, frode in pubbliche forniture e truffa aggravata, con conseguente illecito arricchimento dei gestori locali del servizio e pari danno dei comuni partecipanti all’ex Ati (Ambito territoriale integrato) 2 della Provincia di Perugia. Di cui è capofila proprio il Comune di Perugia, che è anche, come detto, socio di minoranza al 45% di Gesenu.

L’inchiesta della procura di Perugia, che ha messo in luce anche le criticità degli impianti e del sistema di smaltimento, ha contribuito allo stop dell’attività della discarica di Borgogiglione e prima ancora dell’impianto di Pietramelina e ad oggi, l’Ati 2 non ha ancora risolto la crisi dello smaltimento.

Si resta in attesa di far scattare l’accordo siglato negli scorsi giorni in Regione con il trasporto del sovvallo non smaltito nelle discariche di Orvieto e a Belladanza. Cosa che potrebbe provocare un aumento del costo di smaltimento, dato che Le Crete presenta un costo superiore rispetto alla media delle altre discariche regionali.

Tutto questo per evitare il collasso nella zona più abitata del perugino. Sarebbe prevista anche la restituzione delle volumetrie una volta riaperta Borgogiglione.

*nella foto il Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno Giacomo Chiodini