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“Epoche in Passerella”: la Quintana di Foligno

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Continuiamo  a presentare con “La Giostra della Quintana” di Foligno, le rievocazioni storiche che saranno presenti il 13 di dicembre alla prima edizione di “Epoche in passerella “ l’iniziativa organizzata dal Terziere Castello e dal “Centro Espositivo don Oscar Carbonari”

 

La Giostra della Quintana è un torneo cavalleresco ed una manifestazione storica in costume che si svolge a Foligno.

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La giostra consiste nel compiere alcuni giri dell’antico stadio di Foligno (Campo de li Giochi) nel minor tempo possibile, infilando tre volte un anello appeso a una statua (la “Quintana”) e senza ricevere penalità. Il diametro dell’anello diminuisce progressivamente nei tre turni della gara (8cm, 6cm, 5cm). I fantini corrono in costumi storici seicenteschi e prima della gara (il giorno o la notte precedente) si svolge una sfilata in sontuosi costumi storici del XVII secolo.

La denominazione di Quintana deriva dal nome della quinta via dell’accampamento romano, nella quale aveva luogo l’addestramento dei soldati che, armati di lancia, si lanciavano contro un fantoccio cercando di infilare l’anello sospeso ad una mano del fantoccio. Risalgono quindi ad allora le origini del torneo, però la prima testimonianza documentata dello svolgimento della Quintana come torneo cavalleresco legato ad una festa, risale a1448.

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La Giostra della Quintana è stata ripristinata ne1946 per idea di Emilio de Pasquale, originario di Andria e folignate di adozione come Ettore Thesorieri, organizzatore dell’edizione del 1613 e autore delloStimolo Generoso di Virtute che ogni anno viene riproposto durante la cerimonia di apertura della Giostra della Quintana con la collaborazione di alcuni concittadini folignati, tra i quali Luca Barnocchi che ne curò l’aspetto scenografico, comprando a proprie spese i costumi e facendoli venire da Firenze.Luca Barnocchi fu anche il primo presidente dell’Associazione Giostra della Quintana.

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I Rioni

Quando nel 1946 si è riproposta la Giostra della Quintana, che in passato era corsa dai giovani nobili individualmente o suddivisi in squadre, si è pensato di ripartire convenzionalmente la città in dieci rioni, allo scopo di far correre un cavaliere per ogni Rione e consentire così la partecipazione corale all’evento dell’intera cittadinanza. La denominazione dei dieci Rioni, che dal 1946 si contendono due volte l’anno il Palio, ricalca sostanzialmente quella di una parte dei diciassette Rioni in cui Foligno è stata suddivisa tra il XIII e il XVIII secolo, mentre le relative insegne sono tratte da fonti iconografiche elaborate nella tarda età moderna.