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Chianciano. Prime perplessità sulla “perequazione”

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Chianciano. Come è giusto e costruttivo, la cittadinanza si confronta e si divide sulle scelte dell’amministrazione comunale approvando o mostrando scetticismo sulle varie iniziative. Dopo l’ultima delibera sulla “perequazione urbanistica” (l’abbattimento di vecchie strutture da riedificare il altro loco) sorgono le prime perplessità.

Qualcuno fa notare che attualmente a Chianciano gli immobili sono svenduti purtuttavia nessuno si mostra interessato ad investire in ristrutturazioni, figuriamoci se deve prima demolire e poi di sana pianta edificare altrove, accumulando spese. Inoltre non ancora è chiaro ogni punto della questione. Ad esempio non è stato definito come recuperare l’area che si ricava dall’abbattimento dell’immobile da spostare, se ritorna ad essere area edificabile oppure no. E appare un po’ fumoso e poco consistente l’incentivo, il bonus (basato su sgravi parziali o totali delle tasse) che dovrebbe attirare investitori. Non si vede una reale convenienza nell’operazione.

C’è anche chi si mostra invece più favorevole ed ottimista nei confronti di questa iniziativa sperando che imboccata la strada si possa alzare il tiro rendendo questo meccanismo sempre più conveniente dal punto di vista economico in modo da produrre qualche frutto.

Questa idea di riqualificazione urbanistica ha suscitato una moderata approvazione anche da parte degli albergatori chiancianesi che auspicano un percorso che veda consolidare e aumentare gli incentivi a sostegno di chi desidera sfruttare questa normativa, così da riuscire a far cadere quel diaframma che separa burocrazia e crisi dalla necessità di far crescere gli investimenti nel campo dell’edilizia. L’amministrazione comunale da parte sua non sostiene il ricorso al TAR da parte del presidente Barbetti, ritenendo tale iniziativa contro la norma nazionale sancita dalla legge Madia.

Intanto si avvicina la Pasqua e per ora resta solo la speranza che qualche iniziativa riesca a fare centro regalando alla città termale l’inversione di rotta che possa riportare un po’ di movimento. Le strade sono pressoché deserte e di sera si nota ancora di più: ogni venti negozi chiusi ce n’è uno aperto. I chiancianesi non si arrendono ma avrebbero bisogno di vedere almeno un segnale a testimonianza di qualcosa che si muova.

 

Nunzio Dell’Annunziata