Chianciano. Lo scorso nove gennaio, il trenino turistico di Chianciano ha effettuato la sua ultima corsa, chiudendo la stagione operativa con un vero record di passeggeri. Si parla di circa 25000 utenti che si sono avvalsi di questo mezzo risultato apprezzatissimo da residenti e turisti. Il servizio venne inaugurato, pur tra qualche manifestazione di scetticismo da parte dei soliti “benaltristi”, il 6 settembre del 2014.
Il trenino effettua un percorso di 9 chilometri dando modo ai passeggeri di conoscere la cittadina attraverso la segnalazione di ben 57 punti di interesse, spiegati attraverso un sistema audiovisivo in varie lingue, con cuffie usa e getta. Questa “presentazione” del territorio non è poca cosa e si inscrive perfettamente nello spirito vacanziero più attuale, dove il turista che sceglie i piccoli borghi, è anche desideroso di conoscere quelle realtà territoriali che hanno fatto avere un successo straordinario alla Toscana non più apprezzata solo per le grandi città d’arte.
Insomma la trovata del “termalino” è risultata vincente: intanto è un buon servizio, lascia soddisfatti i turisti che non avrebbero modo di spostarsi dato che sarebbe impensabile la mobilità con i bus cittadini. Ma è anche un formidabile mezzo di promozione turistica in quanto coniuga il servizio al senso immaginifico della vacanza, della fantasia e riporta, perchè no, alla piacevole sensazione di tornare per un attimo bambini. Così che almeno per i quaranta minuti del percorso, i passeggeri si ritrovino immersi nelle bellezze di Chianciano, ma anche in un altrove sicuramente migliore della realtà. Inoltre il trenino è una meta obbligata per i bambini (questa volta quelli autentici) sia della zona che di fuori. Si sa che la buona e la cattiva impressione di una meta turistica, spesso cammina sul filo del rasoio. Basta un nulla e il visitatore viene conquistato, coinvolto, soddisfatto e basta altrettanto per deluderlo.
Quindi non ci resta che attendere il 1° aprile 2017 per incontrare ancora, per le strade di Chianciano il Termalino e magari concederci un breve viaggio nella fantasia della ormai preistorica, almeno per me, fanciullezza.
Nunzio Dell’Annunziata
