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Caproni ” Comune di Panicale. Le promesse non mantenute”

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(Riceviamo e pubblichiamo). E’ stato approvato mercoledì scorso dal Consiglio Comunale di Panicale il bilancio consuntivo per il 2018 con una maggioranza appena sufficiente. Un documento ufficiale che smentisce, nero su bianco, le promesse di una amministrazione comunale ai propri cittadini che, solo un anno fa, erano contenute in un altro documento ufficiale ovvero il bilancio preventivo per il 2018. Infatti il piano delle opere pubbliche per il 2018, prevedeva che in soli 8 mesi questa amministrazione avrebbe realizzato circa 7 milioni di euro di investimenti, per la messa in sicurezza di tutti gli edifici comunali, dalle scuole al teatro, dal palazzo del Podestà alla Chiesa del Cimitero di Mongiovino, dal palazzo comunale alle aree verdi, dai fossi ai cimiteri. Ma soprattutto quel piano prevedeva che nel 2018 sarebbero stati spesi oltre 2.200.000 euro per la messa in sicurezza delle strade, che è in assoluto la prima necessità di investimento visto le condizioni in cui versano, piene di buche e totalmente prive di segnaletica, che rappresentano un pericolo quotidiano per automobilisti e pedoni.

Oggi, a consuntivo, i cittadini del Comune di Panicale devono prendere atto che tutte quelle promesse non sono state mantenute, e che, di quelle opere, non ne è stata realizzata neanche una, l’unica cosa minimamente degna di nota negli investimenti effettuati in quegli otto mesi del 2018, è forse, la manutenzione straordinaria della Palestra adiacente alle ex scuole secondarie di Tavernelle per un importo, risibile rispetto alle previsioni, di circa 93.000,00 euro. E’ talmente tanto vero ciò, che le promesse sono state replicate identiche nel bilancio preventivo per il 2019, approvato a maggioranza il mese scorso. Quindi doppia presa in giro, visto che come l’anno scorso non solo non esistono fondi disponibili, quindi le opere pubbliche non sono state finanziate, ma non ci sono neanche progetti pronti e cantierabili. Ci chiediamo quali siano le motivazioni per le quali un’amministrazione comunale debba promettere in modo così esagerato, già sicura nel momento in cui promette che non potrà mantenere; è vero che siamo in campagna elettorale già da un po’, ma pensare che l’attivismo dell’inganno convinca il cittadino, significa veramente sottovalutare il ruolo dello stesso che dovrebbe invece essere protagonista dell’azione di una amministrazione comunale, ma soprattutto significa mettere in secondo piano l’approccio democratico e trasparente rispetto a quello ingannevole che, nel caso Panicale nasconde una realtà di cinque lunghi anni di immobilismo totale.

Francesca Caproni 

Gruppo Consiliare Uniti per Panicale