Avevamo accennato ad alcune voci di fusione fra le Banche di Credito Cooperativo di Moiano e di Mantignana, già qualche tempo fa e parlando con Palmiro Giovagnola ci aveva detto che operazioni di questo genere potevano essere prese in considerazione.
Ora stando all’articolo del sempre bene informato “Giornale dell’Umbria” pare che il cammino sia cominciato. Si sa, che la dimensione territoriale , il fatturato, la capitalizzazione, le marginalità e gli utili, sono fattori determinanti in ogni attività economica ed imprenditoriale, in particolare secondo le economie di scala oggi prevalenti, per cui notizie di questo genere vanno seguite con interesse ed attenzione. L’importante è che, poiché questo nostro territorio è stato da sempre terra di conquista, questa sia l’occasione per aumentare e non per diminuire risorse ed opportunità
(g.f)
Dal Giornale dell’Umbria di Massimo Sbardella
CrediUmbria, Credito Cooperativo Umbro si fa sul serio
Dopo anni di “sguardi”, incontri, piani, fughe in avanti e brusche frenate, questa volta Credito Cooperativo Umbro e CrediUmbria sembrano fare sul serio sulla strada che potrebbe portare alla fusione delle due banche e, in prospettiva, all’unificazione dell’intero sistema cooperativo in un istituto regionale.
A Mantignana il Cda guidato da Antonio Mannelli ha di fatto ufficializzato la disponibilità dell’istituto a sedersi intorno ad un tavolo con i “cugini” di CrediUmbria per verificare la fattibilità di una fusione delle due banche .
Un analogo provvedimento era stato deliberato a Moiano dal Cda guidato dal presidente Palmiro Giovagnola, da anni grande fautore di un’operazione che possa aumentare la massa critica delle banche locali.
In attesa di una proposta di matrimonio dall’Umbria, Giovagnola finora ha resistito alle varie sirene che chiamano dalla Toscana, senza tuttavia chiudere alcuna porta. Anche Marinelli, pur con le cautele (“discrezione”, è la sua parola d’ordine) che tradizionalmente guidano le sue scelte nella conduzione della banca, si è detto favorevole a verificare l’opportunità di nuove sinergie. Certo, in questo caso si tratterebbe di un’operazione completamente diversa rispetto a quella che nel 2012 ha portato Mantignana ad incorporare la BCC di Perugia. Quella tra Mantignana e Moiano sarebbe una fusione strategica, e non difensiva, che darebbe vita ad una banca presente in due terzi del territorio regionale. Con la prospettiva, qualora anche la BCC di Spello e Bettona volesse essere della partita, di creare quell’unica banca regionale da più parti invocata dopo gli esiti del risiko finanziario che ha portato gran parte degli istituti umbri all’interno di grandi Gruppi nazionali.
Contatti in tal senso c’ erano stati sette mesi fa con l’allora presidente della Âåñ di Spello e Bettona, Alcide Casini, e sono ripresi con il suo successore, Massimo Meschini. La strada più agevole per approdare ad un’unica banca di credito cooperativo regionale sembra essere comunque quella che passa per una tappa intermedia, data appunto dalla fusione tra Credito Cooperativo Umbro e CrediUmbria.
Mentre a Moiano è stato dato incarico ad un gruppo di lavoro ristretto di seguire le “trattative” di fattibilità, a Mantignana la partita dovrebbe essere seguita dall’intero Cda e dal direttore generale. Non dovrebbe costituire un ostacolo l’appartenenza a diverse Federazioni (Mantignana è con quella che associa Lazio, Umbria e Sardegna, Moiano è con la Toscana), tanto più che all’intemo del mondo delle BCC si chiede anche una razionalizzazione, a livello nazionale, delle strutture associative.
Del resto, Bankitalia è la prima che preme, perché tante piccole Âåñ diventino poche banche di apprezzabile dimensione.
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