Montepulciano – Il Teatro Poliziano celebra l’8 marzo con uno spettacolo che evidenzia la sensibilità femminile e il riscatto della donna. “Una giornata particolare” è la pièce tratta dal capolavoro cinematografico di Ettore Scola che è ormai un classico della cultura nazionale. In scena si stagliano le interpretazioni di due acclamati primi attori: Giulio Scarpati e Valeria Solarino, affiancati da Giulio Janni, Anna Ferraioli, Metteo Cirillo, Paolo Minnielli e Federica Zacchia.
La regia di Nora Venturini interpreta una vicenda appassionante, ambientata nella giornata del 6 maggio 1938, data della visita di Hitler a Roma: in un caseggiato popolare, rimasto vuoto perché tutti sono andati alla parata, restano solo in due. Antonietta, donna di scarsa cultura e affascinata dalla figura di Mussolini, moglie e madre di 6 figli. E Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR, cacciato perché omosessuale, in attesa di essere inviato al confino. Per una casualità le loro vite si incontreranno e non saranno più le stesse persone. Mentre la radio continua a trasmettere la cronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (“I tre moschettieri”) che rappresenta il simbolo di una speranza, ovvero che le donne, attraverso la conoscenza e la cultura, possano affrancarsi dalla loro condizione di schiave in cui erano state relegate dal regime fascista.
La lettura della regista Nora Venturini si muove su diversi piani: “Antonietta, asservita ai figli e al marito, grazie a Gabriele mette in discussione le sue certezze sul regime, inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo, acquista maggiore rispetto di sé stessa, assapora un modo diverso di stare con un uomo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, apprezzato e amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, apparentemente diversissimi, si sentono, si annusano, si riconoscono. Sono due umiliati, due calpestati, sono due ultimi. Nel giorno del ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, spazio, rispetto, e sui destini dei quali cammina con passo marziale la Storia con la S maiuscola.”