Home Rubriche Un nuovo prestigioso “Premio Chianciano Terme”. Perche no?

Un nuovo prestigioso “Premio Chianciano Terme”. Perche no?

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Non me ne vogliano gli imprenditori chiancianesi per una proposta che potrebbe suonare blasfema, ridicola, inadeguata alla crisi turistica che investe la nostra città. Non è un toccasana e nemmeno la bacchetta magica. Poi per risollevare l’economia chiancianese non basta un’idea, non basta“volerlo”, bisognerebbe individuare una serie di provvedimenti la cui sommatoria portasse un beneficio: “è una parola direte voi.”

Infatti risollevare Chianciano, farle risalire la china non è cosa da poco, inoltre questa condizione è legata anche all’economia nazionale… “Siamo fuori dalla crisi”….dicono i politici e a Chianciano: “i numeri delle presenze stanno aumentando”… e sui social si dibatte aspramente a suon di offese su questi numeri delle presenze a Chianciano, come se sotto X la morte e X + 0,01, opulenza, risoluzione di ogni problema, benessere, felicità. La gente comune ha un altro metro di misura che i numeri. Gli alberghi chiusi tali rimangono e altri forse stanno per serrare i battenti. Le vetrine dei negozi chiusi, che in seguito ad una iniziativa anche “giusta”, dovevano per il decoro urbano, essere allestite in maniera da non dare il senso di abbandono, sono polverose, tristi e il fatto di arrabattarle con qualche cartone o un poster, non le ha salvate da una decadenza che diventa surreale da quanto salta agli occhi.

Nel mese di giugno, il personale alberghiero ha già pronta la lista dei “turni”, per il pochissimo lavoro. Il cittadino comune, l’uomo della strada recepisce questa condizione di disagio e sfido qualunque teoria, paradigma, spiegazione politico-sociale-economica a fargli cambiare idea.

Ora, iniziative vengono ideate, vagliate, a volte realizzate, non dico di no. Penso semplicemente che fino ad ora non abbiano dato dei risultati da convincere e calmare il famoso “omino” della strada che deve fare i conti con la quotidianità, e anche con qualche ricordo di un tempo che fu… non si vive di passato, certo, ma un paragone scatta anche senza volerlo e si ingoia amarezza.

Rammentando un tempo florido per l’economia chiancianese, ricordo, e questa è la modestissima idea, IL PREMIO CHIANCIANO. L’ultima edizione si è svolta, pare, negli anni novanta. Credo fosse organizzato e finanziato dalle Terme di Chianciano e dall’Amministrazione Comunale. Ad ogni buon conto era una pagina di cultura, raffinatezza, visibilità. Venivano omaggiati personalità della cultura e dallo spettacolo, di grande spessore. Il palco, il salone erano abbelliti per l’occasione con eleganza, buon gusto e l’immagine di Chianciano che si rifletteva nel resto dell’Italia, era quella di una perla dove le cose venivano fatte perbene, dove tutto era perfetto e valeva la pena di soggiornare. Ad essere sinceri molti turisti non erano coinvolti appieno nella manifestazione, ma ne seguivano le fasi comunque con un senso di rispetto e ammirazione per l’evento importante. Molti preferivano poi andarsene a ballare è vero, ma la manifestazione lasciava in chiunque la consapevolezza di trovarsi sopra un immaginario palcoscenico dove cultura e spettacolo di alto livello, veicolavano una pubblicità sobria, elegante, incisiva, di spessore.

E questo stato di cose, oltre che far bene al territorio, dava a chiunque, trasversalmente, la possibilità di crescere emotivamente, emozionalmente e culturalmente. Si cerca di realizzare eventi, situazioni, iniziative che entrino in sinergia con una auspicabile ripresa… ma una manifestazione come quella che ho rammentato, con protagonisti di prim’ordine, nell’eleganza e la raffinatezza e la cultura con la c maiuscola, no? Non risolverebbe, lo so. Ma sarebbe forse meglio di altre iniziative che talune volte non hanno portato a nulla. Sarebbe un buon auspicio anche per una più solidale collaborazione Comune-Terme. Poi niente per niente, vuoi mettere respirare almeno per qualche sera un po’ di raffinatezza ed eleganza? Così giusto per non dimenticare.

Nunzio Dell’Annunziata