Seguendo sul “Corriere Pievese” e più di recente su “L’Ora del Trasimeno” le notizie ed i commenti concentrati principalmente sulla cronaca, sull’attività istituzionale dell’ampia area di confine tra l’Umbria, la Toscana e l’alto Lazio e anche i commenti, le opinioni e la proposte che talora compaiono nelle pagine di questi giornali ne emerge una sorta di metodo sistematico che sembra seguire l’Amministrazione comunale di Città della Pieve che sicuramente merita attenzione.
Di recente si è dato conto di un incontro sull’argomento viabilità, in particolare relativo allo stato delle strade regionali e provinciali che interessano questo ampio territorio nel quale sono intervenuti l’Assessore Regionale ai trasporti, il delegato della Provincia di Perugia e numerosi Sindaci. Tutti gli argomenti riportati trovano un riscontro aggettivo e meritano di essere sostenuti, ma vorrei richiamare l’attenzione su di un’affermazione che coglie il cuore del problema: “Una percorrenza veloce tra Chiusi e Perugia andrebbe a beneficio dell’intera area a sud del Trasimeno, creando un punto di accesso ad uno dei nodi principali delle infrastrutture ferroviarie e stradali dell’Italia Centrale, a vantaggio ovviamente dell’intera Regione Umbria”.
Sull’argomento ebbi modo di soffermarmi con un intervento, pubblicato il 12 settembre del 2014 dal Corriere Pievese, quando si rincorreva l’alta velocità verso Arezzo, (MEDIA ETRURIA) e successivamente, con una nota pubblicata il 25 luglio 2017 dalla stessa testata e da l’Ora del Trasimeno, per invitare a sostenere le ragioni della Alta velocità nella stazione di Chiusi.
Naturalmente le comunità locali, ed anche il sottoscritto, hanno apprezzato il fatto che le amministrazioni locali si siano schierate per la fermata dell’alta velocità a Chiusi e si pongano il problema di migliorare i collegamenti e diminuire le distanze da percorrere per raggiungere Perugia; a questo fine voglio ricordare i rilevanti risvolti socio/economici derivanti all’intera area a sud ovest del Trasimeno dall’apertura di un varco all’altezza di Montebuono migliorando e riqualificando, a seguire, anche la viabilità esistente, verso Solomeo, Ellera, le Quattro Torri, San Sisto, riducendo le distanze da Perugia di 10 KM e forse anche oltre. Mi domando perché questa prospettiva non sia ancora patrimonio programmatico condiviso delle Amministrazioni Comunali interessate, della Provincia di Perugia e, per questa via, nei programmi dell’Amministrazione Regionale.
Ciò che ritengo necessario e rilevante per l’intera zona è la definizione di un disegno di infrastrutture e di servizi che risulti in grado di valorizzare un territorio posto tra l’Umbria e la Toscana, al centro dell’area europea dell’Italia Centrale, naturalmente vocato ad esaltare nuovi paradigmi di “benessere” nel vivere quotidiano di persone, famiglie e comunità, ad affermare l’etica di impresa nella produzione di beni e servizi.
Mantenere elevate ed accrescere lo spessore e la profondità delle ragioni socio economiche che uniscono l’Umbria e Perugia al Trasimeno si colloca sullo stesso piano dell’ovvio interesse comune alla fermata dell’alta velocità a Chiusi, che realizza un naturale e razionale uso di un bene comune consolidato, secondo i principi del buon senso e della economicità, quale il nodo ferroviario di Chiusi rappresenta nella realtà quotidiana.
Di recente sull’argomento è tornato il Segretario Regionale del PD opportunamente sollecitato delle colonne del “Corriere Pievese2 e “L’Ora del Trasimeno”. Staremo a vedere.
Pietro Spadoni