Sul declassamento dell’Ospedale di Castiglione del Lago e la perdita di servizi dell’intera area del Trasimeno anche gli esponenti locali di FDI Francesca Traica, vice-coordinatrice provinciale e Capogruppo in Consiglio Comunale a Castiglione del Lago e Andrea Cappelletti, Consigliere Comunale a Città della Pieve, dicono la loro.
Entrambi si dichiarano molto preoccupati per una scelta che viene inquadrata sotto la determinazione di “razionalizzazione delle risorse da parte della Regione”, ma che non tiene per nulla in considerazione le esigenze delle comunità e dei territori coinvolti.
“A dire il vero”, precisa Traica, “lo smantellamento dell’Ospedale di Castiglione del Lago era iniziato nel lontano 2015, con la chiusura del punto nascita.
La politica regionale di lenta dismissione del Polo castiglionese, a vantaggio di altre strutture è, dunque, stata avviata da circa un decennio ed ora, inevitabilmente, è arrivata la doccia gelata che era nell’aria purtroppo, già da tempo, ossia il declassamento dell’Ospedale di Castiglione del Lago, ultimo presidio esistente nel territorio.
È innegabile che la gestione della sanità del Trasimeno è il frutto di anni di politiche miopi che hanno marginalizzato quest’area”.
“Si è vissuto, per decenni”, aggiunge Traica, “sotto le magnifiche e progressive promesse, per lo più elettorali, della sinistra al governo della Regione, in tema di sanità del Trasimeno, in generale, e sull’Ospedale di Castiglione del Lago, in particolare, con uno sperpero di denaro pubblico senza precedenti, basti pensare ai lavori di ampliamento iniziati e mai terminati sul plesso di Castiglione del Lago dove la gru di cantiere è diventata ormai parte integrante del paesaggio accanto alla Rocca medievale”.
“Stante la prevedibilità di tale epilogo”, aggiungono Traica e Cappelletti, “nell’agosto 2020, con un’istanza indirizzata alla Presidente Tesei e all’assessore alla sanità in carica, insieme a due dossier sulle problematiche delle strutture di Castiglione del Lago e della Pieve, abbiamo cercato di sensibilizzare i vertici regionali perché venisse istituito un tavolo serio in cui si iniziasse, finalmente”, proseguono i Consiglieri di FDI, “un percorso finalizzato ad una responsabile pianificazione della sanità del Trasimeno. Il successivo monitoraggio e confronto costante con i vertici della sanità umbra non è servito ad evitare la conclusione che nessuno avrebbe voluto”.
“L’amara verità è che l’area del Trasimeno, in quanto territorio di confine, è stata e resta, anche oggi, sempre all’ultimo posto nei pensieri della politica “peruginocentrica” che determina i flussi di risorse all’interno della sanità regionale”.
Traica e Cappelletti dichiarano di essere intenzionati a continuare la propria battaglia a difesa degli interessi e delle esigenze, ciascuno, della propria comunità, avendo già chiesto ai propri vertici regionali FDI di attivarsi istituzionalmente per evitare che l’area del Trasimeno resti sprovvista totalmente di Presidio Ospedaliero e Pronto Soccorso.
“Questa nostra presa di posizione forte e pubblica”, precisano Traica e Cappelletti, “non è dettata da interessi di campanile, ma riguarda, invece, un’idea integrata dei servizi sanitari che non può prevedere, in nome del risparmio, la dequalificazione e lo smantellamento complessivo delle strutture periferiche, con conseguente inevitabile peggioramento delle condizioni dei cittadini del Lago, ma anche di quelli di tutta la regione.
A ricaduta, infatti, ulteriormente intasata sarà la già congestionata struttura del S. Maria della Misericordia”, per non parlare, concludono Traica e Cappelletti, “dell’inevitabile affluenza dei pazienti verso la Toscana e il Plesso di Nottola, con conseguente aggravio della spesa di rimborso verso la Asl Toscana sud est”, chissà se questo aspetto è stato considerato dall’assessore alla sanità.
comunicato stampa