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Tra domani e Lunedì mattina freddo e un po’ di neve. Di seguito gran gelo. Ma non sarà un nuovo febbraio 2012.

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Non fatevi ingannare dal clima mite di oggi, si tratta solo della proverbiale “quiete prima della tempesta”.

Da stanotte inizieranno ad affluire correnti fredde da nordest, prodromi della retrogressione dalla Siberia settentrionale, di origine mista artico e polare continentale, che per giorni dominerà il clima di gran parte d’Europa e dell’Italia centro-settentrionale, la cui possibile evoluzione ho seguito da ormai quasi due settimane.

Come detto precedentemente saremo al limite meridionale di tale irruzione e ciò in un primo momento, tra domani e lunedì mattina, creerà i presupposti per estese precipitazioni nevose, principalmente sulla Romagna, il medio adriatico e l’Appennino, ma anche, in maniera più limitata, sulle nostre zone, tra la tarda mattinata di domani e mezzogiorno di lunedì, con accumuli che però non dovrebbero (e sottolineo il condizionale) superare i 10-15 cm anche nella più ottimistica delle ipotesi.

Quello che verrà da lunedì pomeriggio fino a mercoledì mattina poi sarà puro gelo siberiano, niente che non si sia già visto da queste parti prima o poi per intenderci, ma con valori comunque notevoli, che potrebbero facilmente scendere sotto i -5 gradi e, in qualche caso, soprattutto se ci fosse neve al suolo, avvicinare o raggiungere anche i -10 in talune zone particolarmente fredde.

Fino a qui sembrerebbe l’inizio di una nuova ondata di gelo storica, modello 2012 per intenderci, per non citare anni ancora più storici addietro nel tempo, ma quello che non torna in tutto ciò è la durata dell’evento, in parte anche a causa dell’avanzamento stagionale che “scalda” già i motori del caldo in Africa settentrionale.

Infatti pare (e sottolineo il “pare” visto che la situazione è tutt’altro che definita) che il moto retrogrado del “malloppone” gelido, spinto dal moto antizonale provocato dallo stratwarming potentissimo di cui parlai la prima volta due settimane fa, lo spingerà fino in Atlantico, provocando da giovedì una risposta di correnti miti da sud che andrà a interessare l’Italia e il Mediterraneo centrale, mentre in altre zone (Germania settentrionale, Polonia, Benelux, Scandinavia e Gran Bretagna) dovrebbe continuare la fase di gelo e neve.

Questa confluenza tra aria mite e aria gelida preesistente creerà le condizioni per estese nevicate sul Nord Italia a tutte le quote e inizialmente (nella notte tra mercoledì e giovedì) probabilmente anche sull’Italia centrale, ma se le cose dovessero andare come pronosticato attualmente dai modelli, a subentrare sarebbe presto la pioggia, assieme a temperature nettamente più miti.

Questo però, va detto ancora una volta, non è ancora affatto certo, ci sono anche ipotesi che vedono un limitato influsso caldo su di noi con nevicate più estese e durature e con un successivo ritorno di freddo, il tutto sarà chiaro soltanto quando l’aria gelida avrà preso possesso del continente con tutte le variabili del caso.

 

Giaime Marchesini