“Sinistra per Chiusi” contraria alle fusioni dei Comuni

by redazione

(Comunicato stampa).La lista Possiamo Sinistra per Chiusi, prendendo spunto anche dal documento a firma di 16 Sindaci della Provincia di Siena uscito nei giorni scorsi, comunica l’adesione alla manifestazione nazionale di Torrita di Siena del giorno 23 Settembre e ribadisce il proprio orientamento riguardo al tema delle fusioni dei comuni, orientamento ben chiaro da tempo.

A questo proposito riteniamo opportuno diffondere nuovamente il documento pubblicato oltre un anno fa, nel Luglio del 2016:

“Come gruppo Possiamo Sinistra per Chiusi, riteniamo impensabile risolvere la situazione di difficoltà finanziaria dei Comuni con le fusioni. Crediamo anzi che queste possano compromettere l’autonomia comunale, la rappresentatività popolare e la partecipazione. Limare la rappresentatività popolare è un grave errore, soprattutto in un periodo di crisi dei valori, in cui è forte il distacco dei cittadini dalla politica, grandi la rassegnazione e la sfiducia. Non si possono ritenere una spesa inutile né la democrazia, né, tantomeno, la vicinanza di un istituzione come il comune ai cittadini. Non è, pertanto, opportuno parlare di risparmio economico in questo senso. Come al solito, ci troviamo di fronte all’ennesimo intervento propagandistico e demagogico che preme sul “risparmio” e sullo “snellimento burocratico”, cavalli di battaglia, ormai logori del segretario Renzi. Dobbiamo, a questo proposito, fare attenzione: spesso la grande struttura significa aumento della burocratizzazione, degli sprechi e calo dell’ efficienza, rischiando di allontanare i cittadini dalle scelte, territoriali.

Inoltre è giusto ribadire che nel resto dei grandi paesi europei il numero dei comuni è di gran lunga superiore al numero dei comuni italiani, anche nei paesi in cui sono state fatte in passato fusioni. Questo perché i Comuni rappresentano le istituzioni democratiche di maggior prossimità, più vicine alle persone. Spesso nei piccoli comuni i Municipi sono un fondamentale punto di riferimento per gli abitanti. Sui comuni dovremmo investire di più, anziché smantellare il sistema delle autonomie locali.

Nell’avanzare simili e improvvisate proposte intravediamo l’evidente incapacità del PD e dei suoi dirigenti, che governano quasi tutti i comuni della Valdichiana, di affrontare i problemi reali del territorio; un territorio in cui sono divenuti problemi insostenibili la gestione delle strade, l’ammodernamento delle infrastrutture, il sostegno ad un sistema economico in assoluto declino e il mantenimento dell’efficienza di fondamentali servizi socio–sanitari che trovano funzionalità solo ricorrendo al privato. Abbiamo l’impressione che il Partito Democratico non abbia più una visione unitaria dell’area, ma si muova casualmente, secondo un proprio tornaconto che risponde più a logiche di vertice di partito che non agli effettivi bisogni delle nostre città.

Con la progressiva perdita di rilevanza delle province è urgente ragionare su un processo politico-istituzionale condiviso e unitario della Valdichiana e non promuovere improvvise e improvvisate fusioni, calate dall’alto per altri fini. Sarebbe necessario rafforzare strutture di coordinamento intercomunale per organizzare i servizi pubblici in maniera omogenea ed efficiente e per riprogrammare una progettazione in settori essenziali come la viabilità, in particolare l’ammodernamento della sp 326 per il collegamento con Nottola.

Possiamo Sinistra per Chiusi intende contribuire ad aprire un vero dibattito sul futuro della Valdichiana a fronte de cambiamenti normativi e istituzionali che condizioneranno l’assetto e le prospettive dell’intero territorio.

 

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