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Raffaele Rossi “L’Umbria una regione di città”

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Il saggio che ripubblichiamo nel nostro giornale integralmente è del 1996. 26 anni fa, un quarto di secolo. Ed è una netta denuncia insieme ad una ampia ricostruzione storica dei limiti del regionalismo avviato negli anni ’70 ed una chiara richiesta di cambiamento istituzionale e politico, oltre l’Umbria, oltre i suoi attuali confini, oltre le politiche sino ad allora, e aggiungiamo noi,  sino ad ora praticate.  Oltre una certa idea di semplice federalismo fiscale di cui già si parlava. Ed è di una attualità sconcertante. Anche in quella parte del saggio in cui parla del mai superato policentrismo della nostra Regione. Proprio in questi momenti in cui la Giunta Regionale in carica sembra rispolverare quei processi di accentramento che sono stati, secondo Rossi, alla base del fallimento del “primo regionalismo”. Il che dimostra quanti anni siano stati persi da chi ha governato l’Umbria, ma anche a Roma, per la sua parte. 

Lo pubblcò Edizioni Thyrus, in una collana diretta da Renzo Zuccherini. Lo scrisse Raffaele Rossi, al tempo in cui scriveva Presidente dell’Istituto Storico dell’Umbria Contemporanea. Già senatore del PCI, forse il dirigente politico, amministratore  e l’intellettuale di maggiore spessore che ha avuto la sinistra umbra nel secondo novecento. 

Crediamo di fare cosa gradita ad alcuni amici ed ad alcune persone serie che si occupano veramente del bene comune (g.f)