La legge elettorale in vigore per i comuni sotto i 15.000 abitanti assegna pochi strumenti di intervento alla minoranze elette nei consigli comunali. L’esperienza diretta avuta alcuni anni fa ci dice che il compito può diventare ancora più arduo se la maggioranza e l’esecutivo hanno una cultura politica poco liberale. Controllo degli atti, mozioni e interrogazioni, insieme alla possibilità di inserire temi all’ordine del giorno, secondo non tutti gli statuti, sono alcune delle prerogative concesse alle minoranze.
La presa di posizione, unitaria di tutte le minoranze presenti in consiglio comunale a Città della Pieve , se corrisponde al vero, sorprende perché il rispetto dei suoi diritti dovrebbe essere l’abc della politica e come dire uno dei cardini della”carta costituzionale ” dell’istituzione Comune. In quegli anni di cui parlavo sopra tentammo di fare uno statuto e dei regolamenti che servissero soprattutto ai posteri, proprio su questi argomenti apparentemente per addetti ai lavori, ma di grande rilevanza politica e civile. Invano.
Riportiamo il testo della presa di posizione unitaria delle opposizioni presenti in consiglio comunale, tratta dal periodico cartaceo pubblicato dal Comune. (g.f)