In Italia il 90 per cento della cura delle persone, soprattutto dei minori, è in carico alle famiglie, in particolare ai nonni. Da questo dato nasce l’idea di Auser di mettere nonne e nonni, volontari dell’associazione per l’invecchiamento attivo, al servizio della comunità, con l’obiettivo di contrastare le fragilità genitoriali. Il risultato è un progetto fortemente innovativo e ambizioso: “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Il progetto è stato presentato stamani nella sala del Consiglio del palazzo della Provincia di Perugia, in un’iniziativa pubblica nella quale sono intervenuti Tiziana Ciabucchi, presidente di Auser Umbria, la consigliera provinciale Erika Borghesi, Mauro De Carolis, sindaco di Cascia; Gaetano Mollo, ordinario di filosofia dell’educazione dell’Università degli Studi di Perugia; Daniela Monni, per Impresa sociale Con i Bambini, e Lella Brambilla, presidente Auser Lombardia, capofila del progetto.
In Umbria sono 4 i comuni interessati, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Norcia e Cascia, dove sono stati aperti spazi socio-educativi gratuiti per bambini fino a 6 anni, luoghi in cui i più piccoli possono ogni sabato mattina, dalle 8.30 alle 12.30, giocare, creare, crescere con il supporto di educatori professionali e di “nonni volontari”. Al momento sono 41 i bambini coinvolti e per l’estate 2019 saranno operativi dei centri estivi.
Sono stati inoltre attivati degli Sportelli Sociali in grado di fornire informazioni e accompagnamento alla rete dei servizi del territorio, sportelli che consentiranno di avvicinare le famiglie sole e fragili, soprattutto straniere.
“Il progetto punta a creare una vera e propria rete di nonne e nonni di comunità, per dare supporto alle genitorialità fragili e valorizzare le risorse che i nonni volontari Auser possono offrire soprattutto in territori in difficoltà, come quelli terremotati – ha spiegato Tiziana Ciabucchi -. Il tutto, integrando e non certo sostituendo i servizi pubblici esistenti, facendo leva su una vasta partnership, con Comuni, cooperative sociali, Università e Fondazioni bancarie”.
A sottolineare l’importanza della collaborazione fra Enti, associazioni e altre realtà del territorio per realizzare progetti utili alla collettività è stata Erika Borghesi. “L’Auser è un’associazione di volontariato e promozione sociale capace di costruire una fitta rete di rapporti territoriali – ha commentato la consigliera provinciale -. I volontari, e in questo caso i nonni, sono soggetti preziosi per la nostra società, persone in grado di donare agli altri il proprio tempo e la propria esperienza. I nonni svolgono un ruolo fondamentale di aiuto e supporto al welfare familiare, sono un punto di riferimento affettivo ed educativo per i nipoti, che a loro volta li aiutano a mantenersi giovani instaurando, pertanto, un rapporto simbiotico”.
“L’Auser è stata una grande opportunità per Cascia – ha riferito il sindaco De Carolis – un aiuto reale per le zone del terremoto. Sono questi i progetti che permettono alle famiglie di avere servizi e scegliere di restare nel territorio”.
“I primi risultati sono incoraggianti – ha affermato Lella Brambilla – la partecipazione dei nonni è entusiasta, i nostri volontari hanno capito l’importanza del ruolo che possono svolgere e abbiamo anche compreso che il tema della povertà educativa, poco conosciuto, poco dibattuto, è in realtà cruciale. In Umbria la fascia di età 0-6 anni rappresenta solo il 5,4 per cento della popolazione, un dato preoccupante che non aumenterà se non ci saranno servizi al sostegno della genitorialità”.
(Cittadino e Provincia)