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Città della Pieve. Presepe Monumentale – Parlano i protagonisti

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Come tutti gli anni dal 1966, tra poco, il 6 gennaio giorno dell’Epifania, anche al Presepe Monumentale di Città della Pieve arriveranno i Re Magi e con loro si chiuderà una delle manifestazioni che segnano il passare degli anni nella nostra amata Pieve.
Anche questa volta, tra mille difficoltà, i volontari del Terziere Castello ce l’hanno fatta, la tradizione si è rinnovata. la magia si è ripetuta, a Natale c’era “Il Presepe” da visitare.
Sembra che ogni anno gli ostacoli aumentino e che, quella che è la manifestazione più laboriosa ed impegnativa, non ce la faccia a sopravvivere. Una fine segnata dalle nuove mode, dai nuovi ritrovi, dalle nuove tecnologie, dai nuovi eventi che pian piano fanno perdere le vecchie abitudini, scomparire i vecchi artigiani e dimenticare le vecchie tradizioni.
Invece no, il presepe apre ancora ed è ancora vivo e vitale, grazie all’impegno e all’amore di qualche “vecchio” ma soprattutto di tanti giovani che hanno creduto che valesse la pena di cimentarsi con la fatica, di mettersi alla prova, di apprendere, di sviluppare la propria creatività, di scoprire una inconsapevole manualità. Tutto per far rivivere la tradizione.
Abbiamo chiesto a loro, giovani e meno giovani, di raccontarci questa esperienza, questi tre mesi di lavoro, in cui sono stati fianco a fianco tutte la sera dopo cena, i sabato, le domeniche ed anche tanti altri giorni sottratti ai normali impegni della vita.
Questo è il resoconto con le risposte che abbiamo raccolto da alcuni di loro. Speriamo che chi manca si aggiunga anche attraverso i commenti.

MIGHELE GORELLO
Il 2014 anno del cinquantennale del Terziere entra nel vivo con questa edizione del Presepe, nel quale abbiamo deciso di parlare di noi e anche a noi stessi.E’ sta una scelta rischiosa ma i commenti emozionati che ho raccolto al presepe e per strada in questi giorni, sia dei contradaioli che dei pievesi, hanno fatto fugato ogni iniziale dubbio.
Abbiamo colto nel segno, il Terziere ha una storia da raccontare.
E la racconterà, per un anno intero, celebrando il suo cinquantennale, senza retorica e senza eccessi, pensando alle persone che, dietro i colori verde-nero, hanno profuso impegno e passione.
Il Terziere è sicuramente un luogo di emozioni, sarei, da Presidente, felicissimo se fossimo sempre di più a condividere e a perpetuare le nostre iniziative, che richiedono energie fisiche e intellettuali sempre nuove e maggiori.
Colgo l’occasione per un grazie “Monumentale” a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione dell’opera.

FRANCESCA MEZZANOTTE
Lavorare in gruppo per raggiungere un obiettivo è la cosa che ogni anno rende l’impegno e la fatica di realizzare il presepe una bellissima ‘avventura’.

FRANCO TASSINO
Per me il presepe è una lunga storia nasce da quando ero bambino. Da piccolo tanti desideri e poche possibilità, la necessità di lavorare smorzava anche la fantasia… Un giorno però ho trovato alcuni amici che nutrivano lo stesso desiderio e passione, così per gioco nelle fredde serate invernali si iniziò a progettare e costruire il Presepe nei sotterranei di Palazzo Corgna. Oggi come ieri la passione e la fantasia sono molto vivi in me, nonostante i sacrifici ogni anno rinnovo il mio contributo con la stessa magia di quando ero bambino. E questa edizione che celebra i primi 50 anni del Terziere Castello mi ha fatto ricordare i momenti più belli e le persone care che sono passate da lì.

NICOLA CROCCOLINO
Oltre la riuscita del presepe è stato importante vedere così tante persone, giovani e non, lavorare per i corridoi della taverna.

GIORGIO CAPOCCIA
Erano diversi anni che non partecipavo più ai lavori del presepe. Il progetto, bello ma ambizioso, mi ha allo stesso tempo entusiasmato e preoccupato vistoil poco tempo a disposizione. Nel festeggiare i 50 anni del nostro Terziere abbiamo ripercorso una storia che alle sue origini ha visto il presepe come una delle prime manifestazioni realizzate; oggi il Terziere Castello stesso è diventato un presepe.
La realizzazione del presepe non solo ha un valore spirituale per la ricorrenza cristiana, ma rappresenta un momento di elevato valore artistico, culturale, di aggregazione, che identifica e qualifica tutta la nostra. città. Non si può e non si deve perdere questa lunga tradizione. Ha bisogno di più visibilità e condivisione da parte di tutte le altre associazioni presenti, attività economiche e istituzionali.
Ho visto giovani e meno giovani uniti, adoperarsi con passione e perseveranza, con un obbiettivo comune, riuscire a fare al meglio un buon lavoro. E questo da speranza al futuro.

MARIO MEO
Il presepe è una tradizione che rischia di scomparire e forse solo allora ci si accorgerebbe di aver perduto qualcosa di importante. Spero di non assistere a quel giorno e che ci sia sempre qualcuno che abbia voglia di dedicare tempo, passione, fatica ed idee ad una delle più belle manifestazioni pievesi.

MICHELA GALLETTO
Non credevo quando abbiamo iniziato la realizzazione del presepe che ci avrei messo tanto entusiasmo e nemmeno che sarei stata capace di fare le cose che ho fatto. Ora ne sono orgogliosa. Spero che il presepe, che è la prima nata tra le attuali manifestazioni dei terzieri, continui anche in futuro ad arricchire il nostro Natale.

FABRIZIO ROCCHETTI
Partecipare alla realizzazione del nostro presepe quest’anno è stato ancora più emozionante perché è riuscito ad unire il nostro vissuto alla magia del NATALE.

FEDERICA BRONCO
Forse le cose migliori nascono all’improvviso da mani poco esperte ma piene di passione e naturalmente con delle buone guide alle spalle. Questo è ciò che ho potuto constatare per questo nuovo Presepe Monumentale. Si trattava della mia prima esperienza in questo tipo di lavoro che mi ha insegnato tante cose ma prima fra tutte, e forse la più importante, ha rafforzato l’unione di noi castellani, ancora una volta insieme in un progetto “piccolo” ma impegnativo. L’opera d’arte che ne è scaturita, con tutti i suoi pregi e difetti, mi rende infatti profondamente orgogliosa del lavoro svolto e fiera del mio Terziere; l’evento inoltre, quest’anno impreziosito dalla ricorrenza dei 50 anni dalla fondazione del Terziere, ha affermato la vera “supremazia” del Castello. Mi auguro quindi che l’anno appena iniziato continui sulla scia del successo, regalando a tutti noi castellani tante belle soddisfazioni.

PAOLO SCATTONI
A fine di ogni presepe, c’è sempre un senso di appagamento, di piena soddisfazione.
E’ come diventare statuine del presepe stesso. Una volta terminato è come se lui ci ripagasse di tutto il lavoro speso.

NADIA MANGANELLO
Realizzare il presepe è un occasione per vivere le persone con cui mi sento legata da un impegno sociale, che ha come obiettivo principale quello di valorizzare il nostro paese.

MATTIA SCRICCIOLO
Questo è stato il primo anno in cui mi sono impegnato a partecipare alla realizzazione del Presepe. Non credevo che il lavoro e l’impegno richiesto fossero di questa intensità ma quello che ne viene fuori è un’esperienza di quelle che ti formano. Ho imparato a lavorare in gruppo, ho provato a rubare il mestiere dai più esperti, mi sono sentito parte di una grande famiglia, sono stato in grado di mettermi in gioco e misurarmi in un contesto come il Terziere. Spero con tutto il cuore che tradizioni come questa non muoiano mai.

MATTEO SCARGIALI
Ritengo che il presepio di questo anno abbia raggiunto un importante obbiettivo, che consiste nel “dar vita” ai luoghi che hanno contraddistinto la storia del nostro TERZIERE.

MARIO PIFFERI
Ho fatto tanti lavori per il terziere ma non mi sono mai impegnato in questo modo per il presepe. Quest’anno credo di aver colmato il vuoto. E’ stato faticoso ma mi sono anche divertito e soprattutto mi ha fatto piacere avere tanti giovani intorno che volevano imparare a lavorare. La soddisfazione è anche vedere che apprendono e piano piano da soli riescono fare. Alla fine sono contento ed orgoglioso di aver partecipato.

ROCCO GIULIACCI
Il presepe di quest’anno è stato veramente un’esperienza unica. Il lavoro ci ha permesso di ripercorrere la storia del nostro Terziere, attraverso le mani abili e infaticabili dei nostri contradaioli, attraverso la passione e la cura con le quali ogni singola scena è stata realizzata partendo da zero, da una semplice idea.
Per me è stato un vero piacere rendermi partecipe di tutto questo, essere parte di quel “noi” che non accetta il singolare, rievocare Don Oscar e le mille pietre che hanno composto questa grande e solida costruzione. Il Presepe Monumentale 2013/2014 è una gioia per gli occhi e per i cuori, di tutti i Sampietrini e non.

ENZO CROCCOLINO
Per quanto riguarda le scenografie nulla da dire sono bellissime. Ho solo un appunto da muovere, penso che i visitatori non Pievesi non sanno cosa rappresentano le scene. Forse servivano delle spiegazioni.

FLAMINIA AUREGGI
Penso che quest’anno il presepe monumentale abbia superato qualsiasi aspettativa, mi sento orgogliosa e felice di aver contribuito in minima parte ad un tale lavoro. Credo che la fatica di tutti coloro che hanno impiegato il loro tempo in questa “impresa” sia stata ripagata da un fantastico e bellissimo risultato che rende onore al nostro terziere.

FILIPPO CAPOCCIA
L’esperienza vissuta quest’anno lavorando insieme a mio padre durante la costruzione del presepe mi ha fatto capire quanto sia importante e necessaria la partecipazione di noi giovani alle attività del terziere per dare continuità e conservare la tradizione che i nostri predecessori hanno creato e portato avanti, supportando le capacità dei più grandi e cercando umilmente di imparare da questi. I cinquant’anni del terziere Castello non devono essere visti da noi come un traguardo, ma come un punto di partenza. Camminando per le sale della nostra taverna e osservando il presepe ho come rivisto la storia del nostro terziere, cosa che mi ha reso orgoglioso di essere sanpietrino.

ANDREA SCRICCIOLO
Esperienza dura ma coinvolgente con un gruppo di “amici” per la realizzazione di un progetto entusiasmante. L’ opera finita mi fa venire i brividi sulla pelle, come spero succeda a tutti i visitatori, ma sicuramente come succederà a tutti i “Sampietrini”.

KATIA TASSINI
Anche quest’anno, grazie alla costanza, al tempo dedicato, alle capacità creative ed alle abilità manuali, tutto frutto del solo volontariato, si è realizzata un’opera che celebra i 50 anni del Terziere Castello.
Ma questo presepe non è solo una celebrazione ma è soprattutto un ricordo ed una testimonianza di chi ha dato i natali a tutto questo, di chi ha mantenuto la tradizione, di chi, si spera, ogni anno presterà ancora il proprio impegno affinché tutto ciò continui e non finisca. Spero che il mio contributo, nella parte grafica e di comunicazione, possa essere servito a questo fine.

LUCIANO DELLA CIANA
Non è stato il solito presepe dove ci sono i pastori appena giunti alla stalla; quest’anno per noi Sanpietrini è stato molto più emozionante perché l’ambientazione era nelle nostre vie e nelle nostre piazze. La stessa Fiera di S. Rocco ha preso vita nell’atmosfera del presepe. E’ stata una bella emozione aver partecipato alla realizzazione. Ne sono onorato e felice.

MAURIZIO FASTELLI
Le vie del Terziere Castello riprodotte in ogni particolare….ancor più invidiate dai componenti degli altri terzieri…..

FLAVIO MASSOLI
Lavorare nel presepe quest’anno è stata una grande emozione far rivivere le vie lo spirito del terziere nel presepe e per questo bisogna ringraziare un grande regista, l’unica pecca sono state le persone che per motivi di salute non sono state presenti come avrebbero voluto. Speriamo che il prossimo anno ci siano di nuovo e che le nuove generazioni diano una mano e che capiscano il vero spirito del Castello.

MARIO DROGHIERI
Il 27 dicembre dopo la chiusura ho ripercorso il Presepe con un amico che effettuava delle riprese, senza musica con il solo rumore della cascata. In quel momento mi sono tornate alla mente le sere passate insieme per i lavori di allestimento. Chi le rifiniture, chi i particolari, chi le pitture, chi i lavori pesanti, ognuno impegnato in un lavoro diverso. Tutto si svolgeva in una frenesia contagiosa, in una caotica confusione – chi ha preso l’avvitatore,dove’ la mazzetta,chi ha preso il cacciavite etc : Chi l’avrebbe detto che sarebbe arrivata la soddisfazione di questo momento.

ENRICO TASSINI
L’impegno e la passione di molte persone del nostro terziere per la realizzazione di un’opera d’arte come il presepe sono motivo di orgoglio!

LUCA DEL SECCO
E’ stato un presepe difficile da realizzare, dettagliato in ogni sua parte dove le capacità tecniche e manuali di alcuni dei suoi realizzatori hanno avuto un ruolo fondamentale.
Il risultato finale è stato una bella opera che ha modificato i canoni classici dei presepi castellani e che a mio avviso si è meritata a pieni voti il ruolo di presepe del cinquantenario.

CARLO TIBERTI
Far parte di questo gruppo che ha realizzato il Presepe per me è stato un onore.
Vederlo crescere di giorno in giorno, prendere forma, assistere alle discussioni fra i nostri sapienti artigiani per come ricostruire un particolare, per posizionare una statua o addirittura una pietra, mi ha arricchito.
L’emozione più grande è stato vedere la notte di Natale Fausto passare nelle mani della mia Rosita la statua di Gesù Bambino per metterla al centro della Natività .