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“Patologia Generale” un romanzo di Vincenzo Medici Bologna

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Città della Pieve. Interessante incontro promosso dalla Biblioteca Comunale di Città della Pieve e dalla Libera Università con la presentazione del libro di Vincenzo Medici Bologna “Patologia Generale”un romanzo ambientato nel 1977.

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“Patologia generale”, il controtrattato medico sentimentale di Vincenzo Medici Bologna

Un toccante romanzo di formazione condotto con voce sicura, uno sguardo originale che illumina un angolo buio di narrativa. È “Patologia generale” (Edizioni Il Leccio) di Vincenzo Medici Bologna, opera vincitrice della prima edizione del Premio letterario “Città di Siena”, sezione narrativa edita

Il romanzo – L’anno è il 1977, il protagonista voce – narrante è un giovane sensibile ed irrequieto, diviso fra campagna e città, fra l’ambiente familiare di una media borghesia di possidenti terrieri e di fiorentini dalle aspirazioni mondane, e la frequentazione delle bettole del paese. Studia, con passione e tenacia, Medicina e frequenta l’ultimo anno della facoltà all’Università di Siena. La sua storia privata, segnata da un amore ossessivo e tormentato per una ragazza di Milano e dall’amicizia con un giovane legato agli ambienti dell’eversione, si intreccia con la storia del nostro Paese, in un momento cruciale in cui la crisi della società sembra avviarsi a conclusioni catastrofiche; “un’operazione chirurgica” del nucleo anti-terrorismo disinnescherà la mina, anche se la patologia della malattia ideologica non verrà del tutto svelata e sconfitta. Molti personaggi che popolano il romanzo, studenti e contadini, baroni universitari e personale del Pronto Soccorso, sovversivi e uomini d’ordine. Al centro, una bella figura femminile, piena di contrasti, capace di tradimento ed amore, di superare un passato inquieto senza sconfessare, senza dimenticare. L’amore del protagonista, da malattia, da patologia, si trasformerà accanto a lei in forza vitale perché egli conclude, quello con lei “non è stato l’incontro della mia vita, è stato l’incontro con la mia vita”.