L’idea è partita in previsione della sosta di domenica 23 febbraio dei nostri campionati che vedranno protagonista le finali di Coppa. Come possiamo utilizzare questa sosta dei campionati, Luciano, per il tuo “Punto”?- gli ho chiesto. E lui mi ha risposto subito
M.Per parlare del calcio, del nostro calcio e della situazione in cui si trova – lo ha detto con tale immediatezza che secondo me ci stava pensando da un pezzo.
Sono convintamente d’accordo – gli ho risposto – ma allora prima del calcio e della situazione dobbiamo parlare di te. Ormai stai diventando un veterano in questo sport che è il più amato ed hai fatto diverse esperienze, alla Pieve e nella zona. Cominciamo da te.
M. Ma sai, ho iniziato a frequentare il mondo del calcio alla fine degli anni ottanta…
Parliamo quindi di 35 anni fa, non è poco…
M.Direi. Ho cominciato partecipando ai tornei estivi, poi dal 1980 quando sono venuto ad abitare a Città della Pieve mi sono aggregato a gruppo degli allievi, ed all’età di 18 anni ho iniziato il mio percorso da dirigente dapprima come segretario del settore giovanile, poi come dirigente ricoprendo vari ruoli. Successivamente ho intrapreso il ruolo di allenatore prima come collaboratore. Il mio primo incarico l’ho avuto come allenatore della Stella Rossa (UISP) ricoprendo anche il ruolo di selezionatore della rappresentativa UISP Lago Trasimeno. Dopo due stagioni sono stato chiamato da Daniele D’Ubaldo per guidare la Juniores della Pievese. Ho fatto l’allenatore del settore giovanile dei biancocelesti per 8/9 anni, con una parentesi di due stagioni alla Soc. Pol. Sanfatucchio. Sono rientrato nella Pievese con un doppio ruolo (allenatore e responsabile del Settore Giovanile) nel 1999 mi è stato affidato l’incarico di Direttore Sportivo dell’agonistica Giovanissimi, Allievi, Juniores e Prima Squadra fino alla stagione 2003/2004 poi esperienze con vari incarichi a Tavernelle, Marra San Feliciano, Montegabbione, Polisportiva Moiano.
Nel frattempo ho coltivato anche l’idea folle ma affascinante di raccogliere a fine stagione tutti i dati relativi di tutti i campionati umbri 4 edizioni di “UmbriaGol” Tutti i numeri del Calcio Umbro, una raccolta dati dall’Eccellenza alla Terza Categoria dalla Juniores ai Giovanissimi ed il Femminile con inserimento anche dei dati relativi agli allenatori e a tutti gli arbitri.
Spero che hai ancora questi materiali, l’attività di archivio non è una nostra forza, e non solo nel calcio…
M. Nel 2010 torno ad allenare la Stella Rossa poi una lunga pausa dovuta a varie motivazioni ……. nel 2017 accetto la proposta dell’Ellera Calcio quale responsabile tecnico dell’agonistica Giovanissimi, Allievi e Juniores, nel 2019 rientro nella Pievese (DS) fino alla stagione 2022/2023. A giugno 2023 ho deciso di mollare l’osso.
Apriamo allora l’altra pagina. Alla luce di questa lunga e diversificata tua esperienza, qual è il giudizio che dai complessivamente di questo mondo del calcio che hai frequentato e che frequenti anche se con occhiali diversi ?
M. Negli anni ho conosciuto un’infinità di personaggi che mi hanno insegnato tantissimo, per me è stato un crescere di emozioni ed esperienze che nel corso del tempo ho cercato di trasmettere e donare a chi ha vissuto insieme a me le varie esperienze che abbiamo condiviso.
Parlando di dilettantismo posso affermare che con il passare del tempo è cambiato tanto con l’arrivo del digitale. Ci sono meno magheggi, c’è più trasparenza e tutti, o quasi, sanno tutto. Fino a 20/25 anni fà erano pochi coloro che conoscevano a fondo i regolamenti e le varie scappatoie per aggirare le regole.
Dai primi anni ad oggi dove vedi i cambiamenti in positivo e dove quelli in negativo?
M. Il movimento calcistico di oggi non è più uno sport …… ma un’industria. Una attività economica. Oggi manca l’oratorio, la piazzetta, la strada ….. manca la fantasia, i bambini non posso driblare … si tende a creare una squadra organizzata tatticamente ma povera di contenuti tecnici …
Perché secondo te?
M. Perché gli scienziati che ci guidano e scrivono regole e regolamenti mettono le retrocessioni, quindi se perdi sei un perdente …. non si dà più il valore al lavoro alla crescita al miglioramento dei singoli ma gli stessi allenatori vengono valutati solo per il mero risultato del campo (classifica) non per la crescita dei singoli ragazzi e non solo come calciatori.
Per non parlare dei genitori che vanno alla ricerca della società che garantisce al proprio figlio la garanzia di non perdere quindi migliore classifica, meno sconfitte, squadre con ragazzi che giocano poco, si divertono poco ma il genitore spera che piano piano guadagnerà spazio e si affermerà . Poi con il passare del tempo ci si sposta da una società all’altra ed alla fine si torna al paese delusi e tempo uno o due anni si abbandona il calcio. Non perché non gli piace giocare al calcio ma si sente un fallito tornare a giocare con gli amici scarsi è una delusione per il ragazzo per la famiglia. Così succede che l’amichetto scarso che è rimasto al paesello gioca titolare in promozione ed il campioncino ha smesso perché deluso.
Quindi un ruolo fondamentale oltre che la società, lo dovrebbero svolgere i genitori
M.I genitori dovrebbero insegnare ai ragazzi a soffrire, a saper accettare la sconfitta come un momento di crescita.
Ma Infine vogliamo parlare dei personaggi che con le loro risorse economiche credono di saper fare calcio e di vincere campionati solo perchè hanno sete di potere? Appena si affacciano in questo mondo del calcio si permettono di dare rimborsi da semi professionisti in seconda/prima categoria, cambiano allenatori, calciatori, senza un minimo di cognizione, senza un progetto, senza conoscere regole e senza sensibilità umana. Poi dopo qualche anno si stancano e lasciano le società in mezzo ad una strada. Non ho mai creduto al paperone, credo piuttosto all’esperienza vissuta, ai dirigenti che entrano nello sport e con passione ed umiltà provano a rendersi utili per un’associazione sportiva che prima pensa al sociale e poi con il buon senso ed esperienza possa raggiungere obiettivi reali ed alla portata del paese del portafoglio e più in generale alla portata della propria organizzazione.
Grazie Luciano. Di tutto
intervista curata da Gianni Fanfano