ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
1 MAGGIO 2016
Si può dire che conosco Fausto Risini da sempre, dai primi calci con la juniores della Pievese nel campo sportivo, poi per parentele familiari e poi anche per frequentazioni politiche nonché per appartenenza terzieristica. Ma da qualche tempo l’ho messo nel mirino per un altro motivo del tutto diverso. Ricostruendo come ho sempre cercato di fare in diverse occasioni, l’”autobiografia” di questa nostra Pieve, ho potuto appurare che Fausto può essere definito il “pioniere” pievese del podismo e seguendo anche le prove di Matteo Merluzzo, che in questo momento è l’atleta locale di maggior spicco sulla distanza della mezza maratona, spesso le notizie e i riferimenti di questo mondo particolare e molto popolato, mi hanno ricondotto a Fausto Risini, che da borghese, è funzionario di quella che oggi , dopo l’ennesimo cambio di nome, si chiama USL 1, dove si occupa di medicina legale.
Allora Fausto come la possiamo chiamare questa per la corsa, una passione?
Si passione è forse il termine giusto. All’inizio ho cominciato a correre per una spinta salutistica, per fare moto, come tanti, circa venti anni fa. Ho fatto prima un chilometro, poi due poi vedi che ce la fai e vai avanti. Nei fai dieci e poi non ti ferma più nessuno.
Eri solo quando hai cominciato?
Si all’inizio si, correva anche Massimo Guerrieri che era calciatore e poi quello che è stato un po’ il vero grande pioniere e maestro in questa zona , il dottor Vignai. E’ con lui che ho scoperto anche la Filippide, la società più importante della zona in questo campo.
Spiegaci un po’ anche come sono organizzate le gare.
Sono in gran parte gare aperte a tutti, con tratti di passeggiata dove si cammina solo e con tratti e percorsi invece agonistici, con le diverse distanze che vanno dai cinque fino ai 42 della maratona, ma ce ne sono anche alcune che vanno oltre, come la Strasimeno.
E quelle agonistiche prevedono premi?
Si in quelle organizzate dalla Fidal ci sono premi in denaro, gli altri organizzatori consegnano invece premi in natura, frutto anche degli sponsor vari. Quelli in denaro non sono grandi cifre, si va dai 150 ai 200 euro, ma i più forti, gli africani per esempio fanno delle belle cifre. Ovviamente poi se si vince la gara con il maggior premio che è la Maratona di New York si prendono con 500 mila dollari.
Senti quale puoi dire che sia per te il ricordo più bello ?
Da un punto di vista sportivo forse Berlino dove sono arrivato 361° con il tempo di 3h e 39. Restando in tema di grandi numeri mi considero tra i primi 35.000 maratoneti al mondo, che non è poca cosa visti i milioni e milioni di praticanti.
Senti ma oggi a Città della Pieve ci sono diverse persone che fanno questa attività possiamo fare qualche altro nome, oltre a quello più noto di Matteo Merluzzo?
Direi che ne possiamo citare una decina circa. C’è la Federica Gonnellini, Fabio Montini, Stefano Selva, Tiziana Naldesi, che consideriamo pievese, Mario Fattorini, Livio Patalacci, Gabriele Boccaletto, sempre massimo Guerrieri, Leonardo Pericoli,oltre naturalmente a Matteo.
Tu sei impegnato anche a livello societario?
Si sono vice presidente della Filippide di Castiglione del Lago, da circa 5 anni. Abbiamo circa iscritti 70 come adulti e 40 bambini E la provenienza comprende un territorio fra Umbria e Toscana che va da Ficulle fino a Cortona. Nella zona è la società più grande e più attiva.
Questa passione ti ha anche cambiato un po’ anche le abitudini di vita immagino?
Ma sai la domenica è quasi un rituale, ogni domenica si va a correre da qualche parte, anche se all’ora di pranzo spesso siamo a casa. Io poi da qualche tempo scelgo corse importanti ma preferibilmente nella zona, proprio per essere poi a casa presto. Mi capita di tornare a volte mentre le figlie si alzano dal letto.
Toglimi una curiosità ma quanti chilometri fai all’anno?
Ogni anno faccio circa 3500 chilometri, e c’è un dato che lo conferma. Una scarpa da runner dura 800 km ed io cambio le scarpe 4 volte l’anno.
Facciamo un po’ di pubblicità, che scarpe usi?
Uso le Brooks e le Nike. Il modello dell’anno precedente così costano meno
Ci sono altri costi i questo sport?
Quelli degli spostamenti che però in genere si dividono. E le scarpe, perché la divisa in genere la danno anche gli organizzatori. Come facciamo anche noi alla Strasimeno.
Quali sono i benefici, oltre a quelli fisici, di questa attività?
E’ una attività che dal punto di vista mentale assicura al massimo lo scarico delle tensioni, la lotta ad ogni tipo si stress, oltre ovviamente come dicevi tu sul piano fisico un abbattimento di colesterolo, della glicemia e dell’ipertensione. Poi la dieta impone di evitare gli alcolici, i grassi. Impone anche di fare una buona scorta di carboidrati dopo la gara, qualcuno per la verità lo fa anche prima. Tieni presente che io spesso mi faccio circa due o tre etti di pasta la sera dopo una gara.
Quali sono le maratone più importanti o che ricordi con maggiore soddisfazione che hai fatto.?
New York sicuramente, Atene, Praga, Berlino, Copenaghen. Quella di Atene la ricordo in particolare non solo perché è la maratona regina, da cui storicamente hanno avuto origine tutte le altre, e si fa proprio con il percorso che fu fatto appunto da Filippide, ma la ricordo perché sono finito per quella gara anche sulle pagine di “Runners” che è la rivista specializzata del settore.
Che tipo di preparazione fai oltre a correre?
Oltre alla corsa faccio anche palestra, soprattutto per rafforzare i quadricipiti e quindi diminuire lo sforzo e la pressione sulle ginocchia. Tieni presente che con questa esperienza alle spalle, da qualche tempo partecipo anche a diversi convegni su temi come “qualità della vita”, “benessere”, “sport e qualità della vita”. Portando anche il contributo di diversi specialisti del settore
Quali programmi per il futuro?
Sto bene, mi sento in forma e in grado di continuare. Con gli amici pensiamo di fare la maratona di Chicago e/o quella di Mosca. Vedremo. Poi ci sarà sicuramente quella di Firenze a fine novembre. Voglio fare anche nella Marche, la Barchi-Fano che è molto suggestiva perché passa per una serie di paesini medievali e c’è lungo il percorso una grande e suggestiva accoglienza.
Grazie Fausto. Buon proseguimento allora. E speriamo che oltre ad avere dato il giusto rilievo ad un personaggio dello sport pievese, abbiamo fatto venire a qualcuno voglia di iniziare questa attività.
(g.f)