Panicale. E’ Venzone, in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, il borgo più bello d’Italia nel 2017. Una cittadina medioevale rinata dopo il sisma del 1976 e caratterizzata, oltre dal suggestivo agglomerato urbano, anche da splendidi boschi: qui c’è un’area protetta di circa diecimila ettari che forma parte del Parco naturale delle Prealpi Giulie. Sul podio dei ‘magnifici tre’ salgono poi, oltre a Venzone, Arquà Petrarca (Veneto), seconda, e Conca dei Marini (Campania).
Ad annunciare la classifica è stata, nella tarda serata del giorno di Pasqua (domenica 16 aprile) Camila Raznovich, conduttrice della trasmissione televisiva di Rai3 ‘Kilimangiaro’. Un annuncio che è arrivato al termine di una sfida… all’ultimo paesaggio, all’ultimo scorcio, all’ultimo castello, all’ultimo tramonto e così via.
Sì, perché venti sono stati i borghi partecipanti (in rappresentanza di altrettante regioni italiane) e ciascuno ha sfoderato il meglio di sé, e nelle parole degli abitanti, che li hanno presentati al pubblico, c’era tutto l’ardore e il sano campanilismo di chi ama il proprio luogo natale.
Una sfida fra ‘campanili‘, appunto, perché le località in gara sono veri e propri gioielli nascosti in Italia, e non tutti sono molto conosciuti al grande pubblico. E il ‘Kilimangiaro’ è stata un’occasione per portarli alla ribalta, tanto che in questi giorni di Pasqua molte di queste località hanno registrato il tutto esaurito grazie proprio alla trasmissione televisiva più amata dai viaggiatori.
Moltissimi di questi borghi sono di origine medioevale e i filmati ci hanno portato fra stradine scoscese, castelli turriti, ruderi di fortificazioni, ma anche chiese ricche di tesori nascosti, antiche tombe, vestigia di un passato remoto delle quali non immaginavamo l’esistenza.
Nella serata speciale di Pasqua i borghi in gara sono stati presentati uno ad uno. Il vincitore è stato stabilito dalla somma dei voti che sono arrivati sul sito web del Kilimangiaro e da una giuria della quale hanno fatto parte la chef stellata Cristina Bowermann, lo storico dell’arte Philippe Daverio e il geologo Mario Tozzi. A consegnare la targa al vincitore è stata Virginie Vassart, che ha condotto durante le trasmissioni televisive accompagnato i telespettatori di borgo in borgo, in un tour dell’Italia più nascosta ma non per questo meno affascinante.
E forse non a caso il Ministero dei Beni Culturali ha proclamato il 2017 l’Anno dei Borghi, con una direttiva firmata nel dicembre scorso dal ministro dei Beni e Attività Culturali Dario Franceschini.
Il progetto, sostenuto, oltre che dal Ministero, da 18 Regioni, da Enit e dalle associazione dei borghi, è funzionale a quanto previsto dallo stesso Piano Strategico 2017-22 del turismo che ha tra i propri obiettivi il rinnovamento e l’ampliamento della offerta turistica, la valorizzazione di nuove mete e la creazione di occupazione. “I borghi si spopolano perché non c’é lavoro – ha specificato l’on. Dario Franceschini – ma se si creano occasioni di occupazione, come dimostra la bellissima esperienza degli hotel diffusi, tornano anche le persone e i giovani”.
Quindi l’iniziativa del ‘Kilimangiaro’ non è stata solo un’occasione per far conoscere agli italiani le bellezze del Paese, ma anche per incentivare un turismo consapevole che può creare oltre a momenti di svago anche occasioni di lavoro.
I magnifici venti
I borghi che hanno partecipato sono (in ordine alfabetico) : Arquà Petrarca (Veneto), Canale di Tenno (Trentino Alto Adige), Castel Gandolfo (Lazio), Castelmezzano (Basilicata), Castiglione di Sicilia (Sicilia), Conca dei Marini (Campania), Fiumefreddo (Calabria), Gressan (Valle d’Aosta), La Maddalena (Sardegna), Montecassiano (Marche), Montegridolfo (Emilia Romagna), Orta San Giulio (Piemonte), Otranto (Puglia), Panicale (Umbria), Rocca San Giovanni (Abruzzo), Suvereto (Toscana), Tellaro (Liguria), Vastogirardi (Molise), Venzone (Friuli Venezia Giulia), Zavattarello (Lombardia).