«Umbria Jazz è all’asta. Si faccia avanti qualche Comune e offra più soldi. Le chiacchiere le lascio ai politici, io parlo con i fatti. La manifestazione si chiama Umbria Jazz ma non è detto che i due festival, l’estivo e l’invernale, si facciano ancora a Perugia e Orvieto».
Carlo Pagnotta l’inventore e storico punto di riferimento storico della più grande manifestazione jazzistica italiana e non solo è furioso e stavola ha anche qualche motivo. Soprattutto ce l’ha con il Comune di Perugia.
Tutto durante la conferenza stampa di bilancio della manifestazione appena conclusa da uno straordinario concerto al Santa Giuliani di Bollani e Corea. Dice Pagnotta «E’ inammissibile che il Comune stanzi per un festival come Umbria Jazz 50mila euro e che ne abbia stanziati 200mila per “Perugia 1416” (La rievocazione storica fantasma di cui abbiamo più volte parlato nel nostro giornale anche per i soldi promessi dalla Regione (n.d.r.). Ma al di là dei soldi mi basterebbe la centesima parte degli sforzi fatti per quella manifestazione locale, di cui l’Italia è piena. E’ uno scandalo, è inaccettabile» (La Regione ne da 650.000 n.d.r.)
Altro punto dolente sono le Clinics «un’eccellenza che richiama 204 studenti, la metà italiani, gli altri da tutto il mondo, compresa un’isoletta della Nuova Zelanda. Io chiedo di istituzionalizzare le Clinics dopo 31 anni, è inammissibile che ogni volta dobbiamo fare domanda per il contributo, se non fosse arrivata la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia le Clinics avrebbero chiuso da anni».
E poi c’è il teatro Pavone: «E’ ridotto malissimo, lo abbiamo trovato in condizioni terribili, umido, puzzolente, pieno di acari. Dovrebbero ringraziarci che lo teniamo aperto e gli facciamo prendere aria, invece ci fanno pagare l’affitto.”
Le cifre sono abbordabili la nostra offerta ambientale e logistica potrebbe essere eccezionale mettendo insieme le città d’arte di confine fra Umbria e Toscana, si va verso la “Macroregione”, sarebbe una garanzia in più anche per lo storico direttore Pagnotta. Tentar non nuoce.