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Montepulciano. Addio Autogrill.  Funzione sociale  e personali ricordi

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 Presto l’autogrill a ponte sull’autostrada Milano – Napoli nel tratto Valdichiana – Chiusi sarà demolito. Su una struttura che dà segni di instabilità e bene intervenire prima che succedano tragedie, su questo non ci piove. E’ innegabile però che una architettura così avveniristica, dopo tanto tempo, abbia suscitato nella popolazione un sentimento di affetto,  aprendo e offrendo inoltre,  uno spaccato direi quasi sociale molto ampio, su una Italia che viaggiava in un momento di boom economico. La struttura stessa di vetro cemento acciaio, spiccava come una specie di faro che deflagrava in una società territoriale quasi esclusivamente agricola e anche poco avvezza alla dinamicità che anima un autogrill. Era un cuneo di modernità, di materiale, di colori, di umanità variegata, che si insinuava nel territorio e nella popolazione. In un qualche modo si allargavano gli orizzonti proiettando il territorio fino ai confini nord e sud della nazione e anche oltre. In un’analogia un po’ troppo fantasiosa l’autogrill Pavesi aveva sortito l’effetto di un minuscolo internet avvicinando persone, culture, mode.

Io ho un particolare ricordo dell’autogrill…Nel settantanove iniziai a frequentare Montepulciano ed ero fresco fresco arrivato da Napoli. Eravamo un gruppetto di napoletani che avevano stretto amicizia con un gruppetto di toscani…periodo fantastico. E  il sabato sera a volte trovandoci a “veglia” davanti al camino si beveva un buon bicchiere, eravamo in parecchi e la notte era lunga…e alla fine anche quando il bar “Pescacciatore” era ormai chiuso niente paura,  per sigarette, vino e diciamolo anche cartine, c’era l’autogrill Pavesi…eravamo poco più che ragazzi. Addio autogrill, addio gioventù….ma quest’ultima ormai è via da un pezzo…

Nunzio Dell’Annunziata