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Molini Fagioli di Magione, Flai Cgil e Uila Uil “Impensabile mettere a rischio posti di lavoro per un problema di vicinato”

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“In una fase così difficile per il mondo del lavoro è paradossale che 25 persone rischino di perdere l’occupazione non per una crisi aziendale, ma per il rumore della produzione che ha portato ad uno sforamento dei parametri acustici”. Ad affermarlo sono la Flai Cgil e la Uila Uil dell’Umbria che oggi, 22 novembre, hanno partecipato, insieme alla Filt Cgil (in rappresentanza degli autisti dell’azienda), al sit-in dei lavoratori della Moliini Fagioli di Magione.
Azienda che, a seguito dell’ordinanza del giudice civile del tribunale di Perugia, sarà costretta a rimodulare le attività di lavorazione su 10 ore giornaliere non continuative e solo per i giorni feriali, rischiando così la chiusura dello stabilimento per l’insostenibilità dei costi e della produzione.
“Siamo molti preoccupati per le 25 famiglie dei dipendenti e per le altrettante dei lavoratori dell’indotto (pulizie, manutenzioni e logistica) – afferma Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil Umbria – Centinaia di persone che rischiano di ritrovarsi vittime di una ‘bega di vicinato’, rispetto alla quale non hanno alcuna responsabilità, ma che rischia di portare alla chiusura di un’azienda simbolo per tutto il territorio magionese”.
“È l’ora delle decisioni importanti e delle prese di posizioni certe a favore dei lavoratori e del lavoro da parte di tutti i soggetti interessati, a partire dalle istituzioni comunali – conclude Daniele Marcaccioli, segretario Uila Uil – Da parte sua, l’azienda metta in campo tutte le iniziative possibili per contrastare l’ordinanza, intanto chiedendone la sospensiva, e poi intervenendo ancora sui decibel per ridurre la rumorosità delle produzioni”.

Fabrizio Ricci – Ufficio stampa Cgil Umbria