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M5S pievese “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” 

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Nei giorni scorsi il Sindaco Scricciolo ha comunicato in Consiglio Comunale le caratteristiche del servizio di pronto soccorso che è stato concordato con ASL e Regione. Su queste caratteristiche, naturalmente, si è aperta una nuova fase del confronto a livello politico e tecnico. Il M5Stelle di Città della Pieve, ci ha fatto pervenire una lettera aperta  al Sindaco che pubblichiamo di seguito. (N.d.R)

Caro Sindaco,

abbiamo letto le comunicazioni sugli ultimi aggiornamenti del Punto di Prima Assistenza.

Vogliamo, con lo spirito costruttivo che contraddistingue la nostra opposizione, proporLe alcune riflessioni che, dopo sette mesi dalla chiusura dell’Ospedale “Beato Giacomo Villa” a cui ci siamo sempre opposti,  ci vengono da fare.

Innanzitutto vorremmo dirLe con sincerità che ci saremmo aspettati un discorso chiaro all’inizio di tutta questa vicenda ovvero: si chiude l’ospedale e si rafforza il servizio di emergenza-urgenza.

Quindi, considerata la necessità di potenziare i sistemi di emergenza-urgenza nelle aeree territoriali adiacenti, la postazione 118 di Città della Pieve  ha bisogno di due uscite con medico, infermiere ed autista, con due ambulanze o una ambulanza ed una auto medica a Città della Pieve.

Lasciamo stare Ppa e Pps, i codici bianchi e verdi li gestiscono meglio il distretto sanitario e le Guardie Mediche.

Veniamo alle criticità di questa ultima proposta.

Si mantiene un ambulatorio denominato Punto di Primo Soccorso, ma quali saranno le prestazioni che potrà erogare? E’ possibile informare i cittadini una buona volta su cosa fare e dove conviene andare?

Questo Pps prevede un infermiere dedicato h 24 e un medico dedicato h 12 (dalle 8 alle 20), presi dal personale dell’emergenza 118 che perciò non è a disposizione per una eventuale seconda uscita con ambulanza.

Perciò di notte l’infermiere al Pps è da solo? A fare cosa? E nel caso chiami la Guardia Medica? E se questa è a fare il suo lavoro nel territorio?

Viene quindi attivata una seconda postazione di 118, solo con infermiere.

Da notare che nell’Alto Orvietano vi è solo una ambulanza con un infermiere di giorno e di notte e solo con volontari che quindi, a maggior ragione, hanno bisogno di un supporto Medico.

Inoltre si propone la presenza di un autista disponibile dalle 8 alle 14 in orario di servizio e dalle 14 alle 20 in reperibilità?

Quindi contraddice l’affermazione precedente: non c’è una uscita h 12 ma dalle 8 alle 14, ovvero h 6.

Come si può fare un servizio di emergenza-urgenza in reperibilità, se l’autista deve raggiungere il posto di lavoro alla chiamata nel minor tempo possibile?

Si continua affermando che in caso di contemporanea uscita delle due ambulanze,  una con medico e l’altra con infermiere, l’attività del Pps verrà temporaneamente garantita dal medico del Pps.

Da solo? A fare cosa? Perché non esce anche lui, stante che la seconda uscita è sempre su codici gravi, Giallo o Rosso, dove la presenza del medico è richiesta?

Per ovviare a ciò, si attiverà un’auto con medico che staziona a Castiglione del Lago. Il problema quindi rimane! Questa, per essere efficace, deve stazionare a Città della Pieve. Lei che ne pensa?

Ecco, queste sono poche e sintetiche note a margine delle Sue comunicazioni.

Speriamo che possa al più presto invertire questa tendenza perché, come diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Noi temiamo che l’indirizzo prossimo sarà quello di lasciare una sola ambulanza 118 e coprire tutto il Trasimeno e l’Alto Orvietano con una auto medica.

Saluti

M5S Città della Pieve