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“La violenza è una gabbia”, la rappresentazione dell’opera di Anna Izzo, per contrastare la violenza contro le donne arriva a Chiusi

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(Comunicato stampa)

Il Servizio Associato Pari Opportunità della Valdichiana Senese, la cui Presidentessa è Orietta Parretti, tra le iniziative programmate nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (partite il 25 novembre scorso) ha proposto l’opera dell’artista Anna Izzo, rappresentata in un pannello, per ricordare la necessità di contrastare costantemente la violenza contro le donne. L’iniziativa itinerante, programmata nei dieci Comuni che fanno parte dell’Unione Valdichiana Senese, muove dall’intento di mantenere costantemente l’attenzione su un fenomeno che non si placa e dopo Torrita di Siena, da cui è iniziata, Sinalunga e Trequanda, ora è arrivato a Chiusi e da (oggi) 26 febbraio il pannello è visibile, per un mese, nella facciata del Municipio. Presenti all’installazione Sara Marchini (Vicesindaca) e Daniela Masci (Assessora alla cultura) per il Comune di Chiusi e l’artista Anna Izzo.

Con la staffetta e l’esposizione nei luoghi simbolo di ciascun comune, si vuole contrastare il silenzio insopportabile sul susseguirsi dei femminicidi e nel ricordare che “la violenza è una gabbia” è necessario impegnarsi per contrastare questo fenomeno sotto molteplici profili, prima di tutto quello educativo di genere, necessario per un cambiamento radicale culturale. L’esposizione del pannello proseguirà, poi, negli altri comuni: Cetona, Chianciano Terme, Montepulciano, Pienza, Sarteano e San Casciano dei Bagni.

La violenza di genere è un crimine inaccettabile che trova il suo humus nella discriminazione e negazione della ragione del rispetto, per questo, noi continuiamo il cammino della nostra staffetta che permette, a quanti vi passano davanti, un momento di riflessione, nella speranza che si possa crescere culturalmente perché è necessario contrastare fermamente questa ‘mattanza’ sulle donne, a cui ogni giorno inerme, purtroppo, la società civile assiste e subisce – afferma Orietta Parretti, Presidentessa del Centro Pari Opportunità dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese -. Le Istituzioni hanno l’obbligo di agire anche con la sensibilizzazione, per questo abbiamo voluto che l’opera di Anna Izzo fosse itinerante e potesse essere presente nelle facciate dei più importanti palazzi e luoghi pubblici dei dieci Comuni dell’Unione. Desidero ringraziare le delegate alle Pari Opportunità dei dieci Comuni per la disponibilità e collaborazione e, tra le tante tematiche su cui ci confrontiamo, quella del cambiamento culturale finalizzato a contrastare e debellare la violenza di genere è posto sempre in primo piano”.

 La violenza sulle donne è un profondo problema per la nostra societàSara Marchini, Vicesindaca del Comune di Chiusi – è, quindi, necessario mantenere alta l’attenzione delle Istituzioni, dei cittadini e delle cittadine, tutti i giorni dell’anno, con iniziative di sensibilizzazione e atti concreti. Anche in queste prime settimane del 2021 i dati ci raccontano di un femminicidio ogni cinque giorni, numeri inaccettabili. La violenza può essere fisica, psicologica, sessuale, verbale ed ha profonde radici culturali, per questo dobbiamo agire sempre di più, per scardinare stereotipi di genere, diseguaglianze e discriminazioni che quotidianamente le donne subiscono. Tutta la nostra società si deve impegnare profondamente per cambiare“.

 Nel pannello itinerante dell’artista Anna Izzo “La violenza è una gabbia”, la cui scultura reale è un’opera dalle dimensioni enormi con due gigantesche scarpe con tacchi a spillo rosse chiuse all’interno di una gabbia, rappresenta la “gigantesca rabbia verso la violenza sulle donne”.

La scultura originale è stata esposta nel 2018 al New York International Art Expo e l’artista l’ha resa monumentale con il posizionamento nel marzo 2020, in Italia, in una delle principali piazze dell’Isola di Capri.

L’icona rappresentata nel pannello, che farà la staffetta nei dieci comuni della Valdichiana Senese, è la riproduzione della scultura madre che simboleggia l’esigenza di dare voce, come faccio oramai da circa vent’anni con le mie opere, ai silenzi nei confronti della violenza – afferma l’artista Anna Izzo -. Io cerco con l’arte di ‘urlare la rabbia’ perché non possiamo accettare la barbarie del silenzio ed essere indifferenti alla conta ed ai numeri di quante vengono colpite dalla violenza, fino a perdere la propria vita. L’opera rappresenta un ‘un pugno allo stomaco’ della coscienza collettiva – prosegue Izzo. Dobbiamo ribellarci e solo unendo in voce corale l’urlo delle donne, e di quegli straordinari uomini che si uniscono a questo grido, possiamo abbattere la barriera del silenzio. Se urliamo tutti insieme possiamo stordire gli animi e solo così si scuotono le coscienze dei barbari e le arti tutte hanno questa grande potere”.

Ricordiamo che è attiva la rete dei centri antiviolenza della Regione Toscana che garantisce la continuità dell’assistenza alle vittime di violenza di genere e stalking anche nell’attuale fase di emergenza sanitaria. I centri antiviolenza sono sempre contattabili. Il numero antiviolenza e stalking è: 1522. Per ulteriori informazioni: www.regione.toscana.it/-/numero-antiviolenza-e-stalking-1522