Home Argomenti Economia La situazione di Chianciano seguendo l'”Agenda Rossa” di NTI.

La situazione di Chianciano seguendo l'”Agenda Rossa” di NTI.

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L’imprenditore  Roberto Esposito (membro della commissione attività produttive)  nella trasmissione Agenda Rossa su Nti. andata in onda mercoledì sedici febbraio, muove  sostanzialmente una critica ad alcune iniziative dell’amministrazione comunale affinché possano portare in futuro più consistenti benefici all’economia chiancianese. Roberto è stato più volte promotore di iniziative pubblicitarie che riguardavano Chianciano avendo delle conoscenze tecniche in questo settore. Durante l’intervista non sono mancate dure critiche all’assessore per le attività produttive Fabio Nardi accusato di guidare un assessorato alle attività “improduttive.”  Questo particolare si pone in evidenza per una dichiarazione che qualche tempo fa proprio l’assessore Nardi rilasciò scatenando polemiche. Egli affermava che Chianciano, aveva una solida economia soprattutto imprenditoriale e i pochi disoccupati e le aziende che serravano i battenti erano da ricondursi a soggetti che facevano scelte sbagliate per le loro imprese mentre i disoccupati, semplicemente non avevano voglia di lavorare.

L’intervista ,ad Esposito, ha toccato vari argomenti, tra questi anche una sorta di frattura che si sarebbe creata tra le attività produttive del territorio e l’amministrazione comunale rea, a detta di Esposito, di sbagliate scelte nella gestione dei fondi intercettati per il rilancio di Chianciano. Non mi dilungo ulteriormente sui temi, le critiche e le  riflessioni emerse dall’intervista perché senza un adeguato contraddittorio esprimono soltanto il  punto di vista di una persona.

Ancora qualche giorno prima, sempre all’Agenda Rossa, anche il presidente Federalberghi Toscana e dell’Associazione Albergatori Daniele Barbetti aveva espresso timori circa l’immobilismo che attanaglia Chianciano nell’affrontare una situazione così allarmante e resa, se possibile, più grave dalla pandemia non ancora superata. Il presidente Barbetti  lanciava una proposta un po’ provocatoria, quella di realizzare un impianto di piscine termale nel Parco Fucoli, ma forse la proposta era una sorta di sasso nello stagno per affermare che per forza devono esserci  strade percorribili per dare un futuro a Chianciano e queste strade vanno individuate imboccate e percorse. E  questa condizione, questa progettualità, va concertata dalle forze politiche e le varie componenti della società.

Come se non bastasse la lacerazione, su questo frammentato e martoriato tessuto sociale si spalma  la questione del piano industriale che l’imprenditore Caputi, dopo l’acquisizione di Terme di Chianciano, pensa di mettere  in atto. A Chianciano nessuno ne parla, intendo la cittadinanza che vive la vicenda come un qualcosa di campato in aria per ora. Poi magari persone più informate hanno maggiori ragguagli in proposito, ma la gente comune ha perso di vista, il “concordato” per la risoluzione del debito accumulato dalle terme e ripeto, il piano industriale: concetti che ridotti ai minimi termini, alla portata di noi comuni cittadini si traducono in semplici: Che fanno? Cosa succederà?

La sintesi di tutto questo discorso conduce alla sensazione percepita dai chiancianesi, della mancanza di una cabina di regia che condivida gli intenti per il bene di Chianciano stessa, al di là della politica di appartenenza.

Sempre su Nti qualche settimana fa l’assessore all’ambiente Damiano Rocchi ha auspicato per le prossime amministrative una lista trasversale che, mettendo insieme le persone più qualificate del tessuto politico e civile, da destra a sinistra degli schieramenti politici,  possa dar vita ad una sorta di amministrazione dei migliori in grado di traghettare Chianciano, verso la risoluzione di questi ormai endemici problemi che ne bloccano lo sviluppo. Questa però per ora è un’altra storia…

Nunzio Dell’Annunziata