In questi anno non abbiamo dato notizia di morti dovute a suicidio. Per rispetto nei confronti delle persone coinvolte e perché si tratta di una morte diversa, di una scelta personale che di per sé nega tutto ciò che è ed è diventata la comunicazione morbosa che spesso ci si costruisce sopra.
Questa volta però, dopo averci riflettuto, facciamo uno strappo alla regola, perché Massimo Chimenti non era una persona qualunque, era un “personaggio pubblico” a Città della Pieve. Nel senso positivo che può avere questo termine. Pur essendo venuto nel nostro paese da non molti anni, acquistando un casale alle Selve, poi ristrutturato come agriturismo, era diventato rapidamente un “pievese a tutti gli effetti”.
Era diventato uno degli esponenti di maggiore spicco del locale M5Stelle, presente ed attivo in tutte le occasioni organizzate e si era facilmente e perfettamente inserito nelle attività del terziere Borgo Dentro, con quel carattere che raccontano gli amici essere estroverso, dinamico e generoso. Era cioè una risorsa della comunità. E quando le risorse si perdono o se ne vanno ne risentono tutti.
Senza retorica alcuna, Città della Pieve, ne sentirà la mancanza.
(g.f)