Questo è un momento importante per questa nostra zona. La Toscana andrà alle elezioni regionali a breve e si vedrà il peso della nostra zona confinante sia in termini di eletti che di contenuti programmatici. In Umbria dopo la stangata sui conti la nuova giunta Proietti dovrà cominciare ad affrontare le tante emergenze e i tanti nodi strutturali ereditati dai decenni tutt’altro che radiosi, delle precedenti amministrazioni. Nel frattempo dominano l’attenzione delle forze politiche e sociali l’emarginazione della stazione di Chiusi ed il confronto sull’Alta Velocità, che ridisegna la geografia nazionale, la proposta di un corridoio veloce fra Perugia e Chiusi, la proposta di un centro intermodale al confine tra Chiusi e Città della Pieve, l’emergenza che vive il lago Trasimeno e l’endemica situazione di insufficienza dei servizi sanitari del Trasimeno Pievese.
Di questi problemi vorremmo parlare con alcune persone che sono in prima fila nelle istituzioni e in altre responsabilità importanti. Vista la recente mozione presentata ed approvata in consiglio regionale umbro, abbiamo cominciato facendo visita a Cristian Betti, già sindaco di Corciano, già presidente della Tsa, attualmente consigliere regionale e capogruppo del Pd, il partito di maggioranza relativa.
A lui abbiamo fatto un’intervista proprio partendo dalla domanda sulla mozione sul collegamento Perugia – Chiusi. Quali i motivi di questa presentazione?
“L’Umbria ha guardato, in passato, per i collegamenti, prevalentemente alle Marche, alla fascia appenninica, pensiamo al Quadrilatero, creandovi due grandi canali di comunicazione. Noi oggi vogliamo ricreare una attenzione adeguata per un progetto che riguarda l’Italia di Mezzo, pensiamo alla diga del Montedoglio, ai trasporti, all’insieme delle problematiche delle cosiddette aree interne. E pensiamo s due emergenze. Orvieto e l’area Ad ovest di Perugia ed al Trasimeno.
“Per quanto riguarda il corridoio la Perugia Chiusi o Moianese o Pievaiola che dir si voglia, c’erano già progetti precedenti. Mi ricordava Giovagnola che ce n’era uno anche durante il suo mandato da vice presidente della Provincia agli inizi del duemila.”
“ Per la Perugia Chiusi c’erano due progetti di massima diversi uno che sfondava a Fabro ed uno che tagliava da Piegaro a Moiano. Ma erano di massima. Adesso si vuole riconoscere la strategicità regionale e passare al momento successivo del reperimento delle risorse e della progettazione esecutiva.”
“Se non mi sbaglio, tu nella mozione non hai fatto nessun cenno alla Alta Velocità…”
“ Di Alta Velocità non ne parlo volutamente perché pensiamo all’importanza di questo sfondamento a prescindere dall’Alta Velocità.”
“ Anche se il progetto per un collegamento finalizzato all’AV potrebbe avere caratteristiche diverse dall’altro. Ma quale è la posizione dell’Umbria sull’AV?
“La posizione dell’Umbria è tutta da costruire, come del resto anche quella della Toscana. C’è al momento solo il finanziamento per la progettazione. La Toscana sembra spingere per Rigutino. Ma sono posizioni in evoluzione e ci sarà il passaggio elettorale. Serve un grande progetto condiviso dalle due regioni, che deve passare anche al vaglio delle città come Perugia ed Arezzo
“…e Siena”
“ Serve un grande progetto condiviso da tutti i territori compresi i nostri di confine”
“Quindi restando al Corridoio Perugia Chiusi, il dopo approvazione mozione quale sarà?”
“Dopo la mozione entro l’ estate è previsto un incontro fra le regioni Umbria e Toscana insieme alle Unioni dei Comuni per costruire un pensiero condiviso e avviare la ricerca dei finanziamenti”
“ Quindi sull’AV in Umbria non c’è ancora una posizione definita ed unitaria?”
“In Umbria in questa fase non dobbiamo escludere niente. Ci sono posizioni variegate. Dobbiamo decidere insieme alla Toscana. Ci sono orientamenti vari nella Valdichiana anche senese
“ Tra le opzioni da prendere in considerazione c’è anche quella della stazione diffusa?
“Certamente. Anche perché è molto attenta alle stazioni storiche sia umbre che toscane ed anche perché prima della eventuale realizzazione di una nuova stazione passerà diverso tempo mentre ci sarà da fare subito degli interventi”
“Restando alla stazione diffusa, se ne parla molto ed anche con idee diverse, uno degli organizzatori della iniziativa di Opzione Zero, Romanini, in un recente incontro ha detto che per parlare di stazione diffusa si deve parlare di almeno cinque coppie di treni?
“No, non siamo a questi dettagli tecnici e ripeto comunque noi vogliamo sottolineare l’importanza della realizzazione del corridoio a prescindere dagli esiti dell’Alta Velocità.
“Visto che ne abbiamo accennato. Qualche giorno fa l’Associazione Opzione Zero di Chiusi ha presentato una proposta, inserita nel quadro delle direttive europee e della legislazione toscana sulla partecipazione per la progettazione e realizzazione di un centro intermodale al confine fra Chiusi e Città della Pieve…”
“ Si. Ero stato invitato, ma non ho potuto partecipare. C’è interesse, ripeto in questa fase non possiamo scartare niente. Non possiamo sottovalutare nessuna opzione.
“ Parliamo di Lago Trasimeno”
“Ho presentato una mozione anche sul lago…Credo che si debba innanzitutto ringraziare una figura molto importante come il Commissario straordinario Dell’Acqua e la presidente Proietti per la delega specifica che ha dato ad una figlia del lago come Simona Meloni. In questi giorni si andrà alla firma dei due presidenti dell’accordo di programma fra le due regioni, già approvato per l’adduzione delle acque del Montedoglio.
In estate ci sarà un afflusso di acque sperimentale. Da novembre si dovranno aggiungere le acque di sfioro. Il milione frutto di un emendamento presentato dagli onorevoli Ascani e Verini andrà ad interventi straordinari sulle manutenzioni straordinarie. Io poi ho presentato una mozione per quella che può essere definita una seconda fase. Dopo l’emergenza. Quella che si potrebbe definire la situazione a regime. Cioè finanziamenti certi pluriennali per le manutenzioni. Definizione delle competenze con delega all’Unione dei Comuni, che è titolare del patrimonio demaniale.
Ma soprattutto costituzione di una unità di missione interna alla regione per superare tutti gli intralci e le sovrapposizioni burocratiche. Cioè per il dopo commissario.
“ Veniamo alla sanità. Quale futuro per i servizi nel Trasimeno? Quale futuro per Castiglione e per Città della Pieve?
“Abbiamo avviato un percorso. Quello della stesura del Piano Socio Sanitario Regionale. Piano che manca da diversi anni. Lo costruiremo insieme al territorio: E verrà approvato entro dicembre 2025. Partira in queste settimane la fase partecipativa. E al suo interno dovranno trovare risposte Castiglione del Lago, Città della Pieve, ma anche le altre realtà territoriali.
“Congresso Pd?”
“Voto Pasquali”
“ Il Trasimeno si divide ancora?”
“Il congresso, e sottolineo che siamo gli unici a farlo, è un confronto aperto sul piano politico. Invece sottolineo che sul piano amministrativo da qualche anno siamo molto meno divisi rispetto al passato. E lo dico anche in base alla mia esperienza da sindaco. “
intervista realizzata da Gianni Fanfano
