(Dal giornale on line del Comune di Città della Pieve) Il discorso pronunciato per l’occasione dal sindaco di Città della Pieve, Fausto Scricciolo.
Con emozione e gioia oggi ringraziamo la Sindaca Chiara Appendino, ed il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci di questa intitolazione che ci riempie di soddisfazione e ci rende orgogliosi di essere concittadini del grande Maestro, Pietro di Cristoforo Vannucci detto Il Perugino. I ringraziamenti vanno estesi a quanti hanno lavorato anche in passato per giungere oggi a questa celebrazione che è il riconoscimento a chi, più di ogni altro, l’ha fortemente e tenacemente voluta, il nostro stimato e amato concittadino Gino Rossi.
L’intensità e la passione con cui Gino ha, giorno dopo giorno, costruito questo momento, sono testimonianza dell’ identità, del carattere e dello spirito dei Pievesi e degli Umbri. Gente laboriosa e generosa, che conosce la fatica ed il sacrificio, paziente e determinata, che partecipa per essere comunità. Gino, come tanti altri pievesi lavoratori, si è mosso dalla sua terra in periodi difficili ed è venuto qui a Torino a trovare lavoro. Lo hanno fatto in molti, portandosi dietro ognuno la propria dignità: Onesti e leali, perché ricchi nello spirito e nei valori. Grazie Gino, grazie di essere un nostro testimone. Hai rappresentato al meglio Città della Pieve e lo hai fatto pensando di celebrare il più grande dei Pievesi, Pietro Perugino, colui che ha portato il nome di Città della Pieve nel mondo.
L’Umbria è terra di bellezza, con meravigliose città e splendidi paesaggi, una natura ed un ambiente che appaga gli occhi e arricchisce l’anima. Pietro Perugino ha assimilato questa bellezza e questa grazia dentro di sé e l’ha espressa nel dono della sua arte, la pittura.
Il Perugino vive il Rinascimento, il periodo più fecondo della nostra storia, cresce artisticamente proprio a Firenze dove, nella bottega del Verrocchio, sviluppa la sua creatività ed il suo talento. Ma entra in quella bottega già ricco di un carattere e di uno spirito cresciuti e istruiti alla bellezza che derivano proprio dalla sua identità di cittadino umbro e pievese.
Il Perugino è stato il pittore più richiesto dalla committenza nell’ultimo ventennio del quindicesimo secolo. A lui è stata affidata l’esecuzione di opere in tutte le più importanti città italiane e dalle più importanti famiglie dell’epoca. La Cappella Sistina si arricchisce dei suoi affreschi ed i più importanti musei al mondo si pregiano di esporre le sue opere. Con Leonardo da Vinci e Botticelli studia presso la bottega del Verrocchio e – dopo averne fondata una sua – diviene il maestro di Raffaello.
Quelli del Perugino sono capolavori di armonia e grazia, le sue Madonne e i suoi paesaggi incantano e trasportano, narrando storie e sentimenti. L’Umbria è piena della sua arte e Città della Pieve raccoglie tra le mura cinque opere che attraversano per intero la vita del pittore. A Città della Pieve quelle opere sono contestualizzate: si trovano infatti ancora oggi nei luoghi dove l’artista le ha pensate e dipinte, caratterizzate da quei paesaggi che si ammirano da Città della Pieve verso il lago Trasimeno e la Valdichiana. Unica è l’emozione che si prova nell’oratorio di Santa Maria dei Bianchi di fronte a quel capolavoro che è l’Adorazione dei Magi. Si rimane rapiti nel godere di un piacere esclusivo che solo la bellezza sa dare.
E’ per tutte queste ragioni che siamo entusiasti del dono che oggi Torino offre al Perugino, all’Umbria e a Città della Pieve.
Aver dedicato al Perugino un giardino, significa aver colto appieno il sentimento ed il gusto estetico dell’artista.
Grazie Pietro Vannucci per averci regalato questa notorietà.
Grazie Gino e grazie ai Pievesi ed agli umbri per essere testimoni della nostra terra e delle nostre radici.
Grazie Torino per averci accolto e celebrato.
Fausto Scricciolo, Sindaco di Città della Pieve