Il Comune di Castiglione del Lago ha inaugurato la “Panchina Rossa”, aderendo ad un progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere della Provincia di Perugia. La “Panchina Rossa” è l’emblema universale del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio, simbolo delle azioni contro la violenza di genere e a favore della libertà delle donne. «La panchina – ha dichiarato Margherita Banella, consigliera comunale per le pari opportunità – serve a sensibilizzare quante più persone possibili, uomini, donne, ma soprattutto giovani di tutte le età a cui il progetto si rivolge». Margherita Banella ha poi letto un significativo articolo della scrittrice Michela Murgia.
Nutrita la rappresentanza femminile e di studenti della Scuola Superiore “Rosselli-Rasetti” di Castiglione del Lago, con la IV classe dell’Istituto Tecnico Economico, indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing, accompagnati dai professori e dalla dirigente Eleonora Tesei. La panchina è stata collocata in piazza Dante, in uno dei punti più belli e panoramici del centro storico, rivolto verso nord e che domina il Trasimeno: la decisione venne presa con deliberazione della Giunta comunale dello scorso novembre, in concomitanza con la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” che si celebra ogni 25 novembre per decisione dell’ONU in ricordo del brutale assassinio avvenuto nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo, dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di Informazione Militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
A Palazzo della Corgna poi si è tenuto un incontro dal titolo “Vite di Donna, donne a confronto”: cittadine, studentesse, amministratici, imprenditrici e donne impegnate nel sociale e nelle associazioni hanno parlato delle loro esperienze. «Una iniziativa, la nostra, molto sobria – ha dichiarato Mariella Spadoni, assessore a finanze, bilancio e tributi del Comune di Castiglione del Lago – che deve diventare un vero e proprio simbolo di lotta contro ogni tipo di abuso sulle donne e contro ogni forma di violenza di genere. L’adesione dell’Amministrazione comunale è un segno tangibile e visibile di questa lotta alla violenza sulle donne al fine di sensibilizzare i cittadini su questo tema. Proprio in questi giorni sono arrivate tragiche notizie di donne morte per mano dei propri compagni di vita, di figli orfani di madri uccise per mano dei propri padri. Continuiamo a fare rete, oltre gli stereotipi, parlando di come creare e mantenere la cultura del rispetto verso la donna anche nella nostra Castiglione del Lago, perché solo con l’esempio quotidiano e il sostegno reciproco in ogni ambito, possiamo combattere la violenza». Spadoni ha letto la tragica e toccante storia di Sara Di Pietrantonio una ragazza bruciata viva dal proprio fidanzato a Roma nel 2017. «Noi vogliamo costruire una cultura contro la violenza, ripartendo dal concetto di comunità anche condividendo i simboli, gli spazi e le azioni: la nostra panchina rossa deve unirci nel pensiero, di contrasto alla violenza sotto qualsiasi forma essa si manifesti».
«Accanto alla presa di coscienza di questo tragico fenomeno – ha aggiunto Ivana Bricca, assessore alla cultura – che si sta diffondendo in maniera esponenziale colpendo pesantemente l’universo femminile, all’interno delle pareti domestiche. Abbiamo invitato tante donne a raccontare il loro quotidiano per testimoniare che la cultura del rispetto prevale ancora su quella della prevaricazione e che solo il sostegno reciproco e la solidarietà, non esclusivamente tra donne ma tra uomini e donne, servono ad allontanare ogni forma di violenza di genere».
Sono intervenute donne e ragazze, anche con una significativa testimonianza delle studentesse del “Rosselli-Rasetti”, ognuna delle quali ha raccontato una propria esperienza personale. La scrittrice Iole Cherubini ha letto alcuni brani dal proprio libro “Il cuore in versi”, mentre Morena Bigini, avvocato e portavoce delle Democratiche di Perugia, ha parlato dell’evoluzione dei rapporti di coppia negli ultimi 60 anni soprattutto nella legislazione italiana e nel costume, leggendo anche un “illuminante” ed emblematico articolo di Famiglia Cristiana del 1963, che descriveva una mentalità ancora non del tutto superata. (AKR)