E’ nota la nostra posizione critica sulla politica regionale dei trasporti e sulla proposta di un treno che parta da Perugia alle 5,13 e e prenda l’alta velocità ad Arezzo. Sinora sapevamo che sarebbe costato ai contribuenti 1,5 mln. Ora in questo articolo veniamo a sapere che dovrebbe costare 1,8 mln e dagli 80 ai 100 euro almeno per 50 passeggeri minimo al giorno. Lasciamo perdere. Godiamoci questo interessante articolo del Corriere dell’Umbria.
Il titolo è del Corriere Pievese
Rassegna stampa dal Corriere dell’Umbria di Alessandro Antonini
Chiuso il bando per l’alta velocità in Umbria, c’è solo Trenitalia che però vuole 1,8 milioni: si apre il negoziato per abbassare la cifra. Si parte con il Frecciarossa, per un intero anno. La cifra richiesta dal vettore è alta, come la velocità dei vagoni: 1,8 milioni di euro. Stavolta ci sono gli atti. Ossia una proposta formale con il quantum economico messo nero su bianco. Sono scaduti i termini del bando di manifestazione di interesse pubblicato dalla Regione Umbria, all’appello ha risposto solo Trenitalia – l’altro possibile competitore. Italo, non ha presentato l’offerta con cui Palazzo Donini aveva siglato già una pre intesa di massima. Siamo già nella fase degli adempimenti formali: la definizione degli atti del contratto, la parte amministrativa e gli impegni di spesa. L’obiettivo è far partire le corse entro la metà di febbraio. In questo risicato lasso di tempo i tecnici della Regione puntano a livellare verso il basso la cifra posta da Trenitalia come condizione per l’avvio della tratta giornaliera. Il negoziato è in corso. L’obiettivo è arrivare almeno a 1,5 milioni di euro, come nelle previsioni. L’alta velocità approda per la prima volta in Umbria, ma a caro prezzo. In treno da Perugia sino a Milano in meno di tré ore e mezza e possibilità di prolungare sino a Torino.
Non si tratta di una linea dedicata, bensì di un arretramento del convoglio che già parte da Arezzo alle 6,04 del mattino. Il Frecciarossa partirà da Perugia alle 5,13 per raggiungere il capoluogo lombardo alle 8,30. Stesso tempo calcolato per il rientro da Milano, previsto alle 18,45 con arrivo a Perugia alle 22,18. Resta l’incognita sul biglietto. Le proiezioni indicano un 20% in più circa rispetto al prezzo dell’Arezzo-Milano. Costo che come è noto varia in base ai tempi di prenotazione. La quota potrebbe oscillare tra gli 80 e i 100 euro con un anticipo sull’acquisto del ticket. Si va definendo anche una quota minima di passeggeri per fare reggere l’accordo di un anno (in passato era stato definito “sperimentale”, anche se oggi nel contratto la dicitura non figura più), trattandosi di un servizio esclusivamente a mercato. Non è un segreto che l’obiettivo è quello dei 50 passeggeri medi giornalieri. Uno dei problemi è quello dei parcheggi. Per attrarre un bacino d’utenza il più largo possibile, gli enti territoriali – Comune di Perugia incluso – stanno già lavorando a convenzioni da stipulare con le aree sosta a pagamento intorno alla stazione. È allo studio una rete su gomma di navette a chiamata dal Folignate-Spoletino e dalla provincia di Temi. Anche per smorzare le polemiche arrivate a più riprese dalle zone che si sentono tagliate fuori dall’alta velocità.
L’idea dei minibus è semplice: partiranno alla volta dei territori dai cui arriveranno le prenotazioni. Compatibilmente all’orario: il vero punto debole dell’accordo. Dalla città dell’acciaio, ad esempio, per arrivare alla stazione di partenza (Fontivegge) m tempo utile si dovrebbe partire almeno un’o ra prima. Tuttavia ad oggi, con il progetto della stazione Medietruria – ipotizzata tra Fameta e Rigutino in Toscana – chiuso a chiave nel cassetto di Rfi (sempre gruppo Fs, come Trenitalia), il cosiddetto arretramento del Frecciarossa da Arezzo a Perugia viene giudicato dalla Regione Umbria come l’unica soluzione percorribile in tempi non biblici. La scommessa è non perdere il treno dell’alta velocità. Anche a costo di sborsare più del previsto