La contemporaneità, istanza critica del nostro essere, oggi. Colpa dalla quale nessuno uomo può dirsi esente.
Questo il pensiero è fulcro della ricerca teatrale del Regista e Autore Marco Filiberti, che nella sua Opera “Il Pianto delle Muse” una trilogia che si declina in tre stazioni (Conversation Pieces – Byron’s Ruins – Il crepuscolo di Arcadia), ed interpreta l’antropologico rapporto tra uomo e contemporaneità
Il lavoro, in occasione nella propria pubblicazione, sarà presentato in un’incontro, Giovedì 16 giugno 2016, ore 21.00 presso la Sala delle Muse di Palazzo Corogna, a cui interverranno l’Autore Filiberti e l’ Assessore Cultura e Turismo del Comune di Città della Pieve, con la Moderazione di Fulvia Mazzuoli.
L’opera indaga lo svilimento spirituale, antropologico, artistico ed estetico al quale ci ha consegnato la modernità, dal suo affacciarsi sulla scena della storia umana al principio del XIX secolo, fino al consolidamento durante il XX secolo, con una spaventosa accelerazione negli ultimi trent’anni. Quest’ultima, presenta, rispetto alle esperienze contemporanee di drammaturgia teatrale, sensibili al tema in questione, sottende la decisione di raccontare l’apocalisse non attraverso i suoi esecrabili effetti – quotidianamente sotto gli occhi di tutti – ma esclusivamente attraverso ciò che l’umanità ha forse inesorabilmente perduto: il mito, il sacro e il bello.
Il Volume cura di Pierfrancesco Giannangeli, editO da Titivillus, è comprendente di un Libro e tre DVD, oltre che un ricco corredo di immagini a firma di Maria Elena Fantasia e Stefano Binci, i interventi saggistici di Giannangeli e di Grazia Marchianò, i copioni integrali degli spettacoli e una lunga dissertazione di Marco Filiberti inerente al rapporto tra catastrofismo e contemporaneità.