Home Argomenti Arte e Cultura Il museo paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta riapre le sue porte.

Il museo paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta riapre le sue porte.

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(riceviamo e pubblichiamo). Sarà possibile visitare la sua stupenda collezione, di inestimabile valore scientifico, tutti i sabato e le domeniche del mese di settembre e i seguenti giorni di ottobre: 5-6-13-14-15-16-17-18-19-20.

A breve sarà comunicato il calendario completo delle aperture.

Il museo sarà aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30
La collezione sarà visitabile attraverso visite guidate programmate con partenza a cadenza oraria la mattina alle ore 10.15-11.15-12.15 e il pomeriggio 15.30 – 16.30 – 17.30 della durata di 40 minuti.

Il costo della visita sarà di 5,00 euro adulti e 3,00 euro ridotto per ragazzi da 7 a 17 anni gratuito bambini da 0 a 6 anni.

IL MUSEO PALEONTOLOGICO
Il Museo paleontologico “Luigi Boldrini” ospita unacollezione di resti fossilirinvenuti nel bacino che circonda l’alta valle del fiume Nestore, in prossimità della Miniera di lignite della centrale termoelettrica di Pietrafitta. Una collezione di inestimabile valore scientifico soprattutto per il numero di specie rinvenute, considerata uno dei più ricchi e importanti patrimoni paleontologici a livello europeo.
Il Museo prende il nome di colui che negli anni sessanta, ispezionando sistematicamente e continuamente gli scavi, in qualità di assistente capoturno di Miniera,iniziò a costituire la prima raccolta paleontologica, Luigi Boldrini.Con grande impegno e passione Luigi Boldrini ha trovato, recuperato e conservato migliaia di reperti fossili di grossi elefanti, rinoceronti, bovidi, cervi, orsi, scimmie, castori, tartarughe, cigni, pesci, antibi, uccelli, topi, foglie, semi, conchiglie di bivalvi e gasteropodi e una nuova specie di un grande cervo a cui è stato dato nome “megaloceros boldrini”.
L’attività mineraria sviluppatasi nel Bacino di Pietrafitta, con il suo bagaglio di “archeologia industriale”, intesa non solo come storia delle opere e dei macchinari utilizzati dall’industria, ma soprattutto come vicende di quanti hanno lavorato nella miniera e quindi storia sociale di un particolare ambito industriale e geografico, costituisce un ulteriore elemento a riconferma dell’importanza culturale dell’area.
Cordiali saluti

Sabrina Vernarecci

Museo del Vetro di Piegaro