(comunicato stampa). La musica d’autore arriva nei teatri naturali nascosti dell’Umbria. Dopo il successo dello scorso anno, torna il 15 luglio il “Festival internazionale Green music”, alla sua seconda edizione, con un cartellone di concerti estivi sullo sfondo delle meraviglie paesaggistiche e storiche del “cuore verde” d’Italia, nei comuni di Piegaro, Assisi, Città della Pieve, Marsciano, Montegabbione, Paciano e Panicale. Ideato dal maestro Maurizio Mastrini, direttore artistico, il festival è organizzato dall’associazione culturale I Mastri musici, con il patrocinio del Fai, del Comune di Piegaro e della Regione Umbria. Il progetto, quest’anno, è stato sposato dall’Enit (Ente nazionale italiano per il turismo), che si occuperà della promozione internazionale dell’evento in 24 paesi, attraverso i propri canali.
La kermesse è stata presentata alla sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia dal maestro Mastrini, alla presenza del vicesindaco di Piegaro, Simona Meloni. “Il festival green Music è uno dei progetti a cui tengo di più – ha spiegato Mastrini – il poter contribuire, con l’arte, a divulgare le bellezze della terra dove sono nato e cresciuto mi rende orgoglioso di tutto quello che sto facendo. Come dico sempre, l’erba del mio giardino è più verde di quella del vicino”. Per il Comune di Piegaro, ha spiegato la Meloni, “il festival ha rappresentato una scommessa vincente: il successo di pubblico e di critica lo hanno reso uno degli eventi più prestigiosi del territorio, coniugando il verde dell’Umbria alla musica. Al Green music si trascorrono ore di assoluto relax immersi in scenari fiabeschi. Ringraziamo il maestro Mastrini – ha affermato – per aver portato a Piegaro presenze di grande qualità e speriamo di poter proseguire nei prossimi anni, anche con il coinvolgimento di altre amministrazioni comunali. Le buone idee crescono perché si riesce a tessere una rete tra più soggetti e territori”.
L’intuizione del maestro Mastrini è stata quella di portare la musica con la “M” maiuscola fuori dai teatri convenzionali e di sostituire a palcoscenici e sipari gli spazi aperti e incontaminati. Campi di girasoli, poderi di campagna, boschi secolari, laghi e antiche abbazie sono solo alcuni degli scenari nei quali artisti italiani e stranieri si esibiranno durante tutta l’estate, fino all’11 settembre, con strumenti essenziali perlopiù costruiti in legno. In assenza o quasi di strumentazioni elettroniche e digitali, protagonisti saranno voci e suoni autentici, grazie ai quali il pubblico entrerà in contatto con la natura e con la bellezza dei luoghi. Musica, profumo dei luoghi e carezze del vento si mischieranno in un’esperienza multisensoriale. “Piegaro non è affatto il paese che muore – ha commentato l’organizzatore – tramite la musica vogliamo valorizzare la semplicità e lo slow, che sono il valore aggiunto della vita di paese. Nonostante il budget basso siamo riusciti a far crescere il festival, ad arricchire il programma e grazie alla collaborazione di tanti soggetti, Comune, associazioni e privati, a portare anche in altre zone della regione grandi musicisti, scelti sulla base dei loro meriti artistici”.
Il festival offrirà l’opportunità di esibirsi anche a valenti concertisti e giovani talenti provenienti dal panorama musicale italiano e non solo. Il progetto, infatti, vanta la collaborazione con alcune ambasciate straniere in Italia – Corea, Ucraina, Lituania, Kazakistan e Montenegro – che porteranno in Umbria alcuni dei protagonisti della propria scena musicale, per dare loro l’opportunità di farsi conoscere.
Si parte il 15 luglio a Piegaro, con il grande concerto d’apertura sul lago di Pietrafitta, che vedrà il debutto dei tre tenori italiani David Sotgiu, Massimliano Barbolini e Roberto Scaltriti in “Ricordando Caracalla”. Gli allievi di Luciano Pavarotti, infatti, si esibiranno nello stesso repertorio che fu portato sul palco da Carreras, Domingo e Pavarotti nel concerto di Caracalla nel 1990. Nei giorni a seguire saranno protagoniste anche le giovani promesse, tra le quali un allievo del maestro Andrea Lucchesini della prestigiosa Scuola di musica di Fiesole; poi le arie napoletane eseguite dal Duo Darclee nel parco della Crocicchia e il concerto per arpa e violino tra gli ulivi secolari. Nell’abbazia Sette frati, eretta all’inizio del Dodicesimo secolo, suonerà l’Odicon vocal quartet; mentre sabato 4 agosto in un podere di campagna dell’azienda agricola Pomario arriverà il primo sax dell’orchestra della Rai, Francesco Santucci. Il 7 agosto sarà la volta dell’orchestra composta da dodici fisarmoniche, diretta dal maestro Roberto Fuccelli, che suonerà al Castel di Fiori di Montegabbione in memoria di un allievo che ha perso la vita l’anno scorso. L’8 agosto verrà aperto al pubblico il castello di Greppolischieto, ristrutturato dalle sorelle Fendi, che sarà teatro di un concerto per chitarra e violino. Spettacoli decisamente fuori dall’ordinario si terranno poi intorno alla metà di agosto: anziché seduti sulle sedie, gli spettatori seguiranno l’esibizione in piscina il 9 agosto, nel “Concerto in acqua”; nel “Concerto di mezzanotte” si inizierà a suonare alle 23 fino allo scoccare delle 24 e nel “Concerto all’aurora” si assisterà al sorgere del sole sulle note del maestro Mastrini, a partire dalle 5.50 del mattino. A Paciano, il 14 agosto, per dare il benvenuto al cantante Ed Sheeran – che nel comune umbro ha acquistato casa – Maria Chiara Lemmi e Benedetta Grosso suoneranno le sue canzoni arrangiate per arpa e chitarra. Tutto dedicato al cuore sarà invece l’evento del 19 agosto, dal nome “Heart, tra la vita e la scienza”: con la partecipazione del prof. Roberto Giacobbo si terrà una lezione dal punto di vista medico/scientifico, mentre il maestro Mastrini suonerà sopra il suo battito cardiaco amplificato. Sempre al castello di Greppolischieto, il 21 agosto arriverà l’opera lirica: ad andare in scena sarà “L’occasione fa il ladro” di Rossini, nel 150esimo anno dalla sua morte, con la regia di Maria Grazia Pivattini. La location del gran finale, l’11 settembre, sarà invece il Bosco di San Francesco, con un concerto del Gran Guitar Quintet.