A inizio stagione scrissi che questo inverno non sarebbe stato come i precedenti. Dicembre in realtà non è stato particolarmente freddo ed è anzi passato quasi tutto sotto l’anticiclone, ma questo gennaio si sta invece rivelando come uno dei più freddi degli ultimi 20-25 anni e il gelo non ha quasi mai abbandonato le nostre zone dalla fine di dicembre in poi. Si deve risalire agli anni ’80 per trovare un gennaio freddo come questo nelle sue prime due decadi, anche se la terza decade del mese “stempererà” quasi sicuramente il clima.
Si sta infatti avvicinando una perturbazione di origine africana, preceduta da venti di scirocco pur non particolarmente miti, che causerà un aumento termico non eccessivo ma sufficiente a far salire stabilmente le temperature sopra lo zero a partire da domenica e a causare pioggia fino ai 1200-1400 metri anche in montagna e soprattutto anche nelle zone appenniniche interessate da fortissime nevicate nei giorni scorsi. La prossima da noi sarà l’ultima nottata di gelo, poi arriveranno le nuvole e nella giornata di domenica anche la pioggia. Per intenderci le temperature non saliranno moltissimo, si resterà sotto i 10 gradi e continuerà ad aversi la sensazione di freddo, ma la neve, che da noi peraltro ha fatto solo una breve comparsata ieri mattina, continuerà a cadere solo dalla media montagna in sù.
Tutto ciò, nelle regioni appenniniche e adriatiche dove ci sono spesso da mezzo metro a un metro di neve anche a quote inferiori ai 1000 metri, si tradurrà in un incipiente scioglimento di parte della neve che potrebbe causare ingrossamenti dei torrenti e dei fiumi e frane. Certo sarebbe andata molto peggio se fosse arrivata aria ancora più mite con pioggia fino a 1800-2000 metri, il che avrebbe causato probabilmente grossissimi problemi, ma la situazione è comunque da non sottovalutare in quelle zone.
Nella foto potete vedere il fronte occluso previsto sul Mar Tirreno nella giornata di domenica.
Giame Marchesini