Perugia – Il gruppo teatrale Città di Perugia “Artemio Giovagnoni” presenta “Crepi l’avarizia”. A ospitare l’evento sarà il piccolo teatro di San Martino a Perugia. Lo spettacolo è una brillante commedia in due atti tratto da “A li cunti facemo li pianti” di Renato Brogelli, in questo caso proposto in dialetto perugino grazie al genio di Gianfranco Zampetti che qui riveste il ruolo di adattatore, regista e protagonista. Lo spettacolo andrà in scena tutti i sabati (dalle ore 21,15), domeniche e festivi (dalle ore 17,15) fino al 19 marzo.
A salire sul palco saranno Gianfranco Zampetti, Antonina Liuzza, Franco Piazzoli, Ismaele Arnone, Margherita Pierini, Mauro Chiancone, Veronica Falconi e Monica Arlotta. Uno spettacolo che ci catapulta nelle campagne del perugino, in una famiglia di contadini, che pur arricchita continua a nascondere la propria agiatezza, ma le cose cambieranno fino ad aprirsi le porte di una nuova vita.
“E’ per me un grande onore – spiega Gianfranco Zampetti – salire sul palco con una compagnia come questa. “Città di Perugia” nasce nel 1972 – racconta – con la contestuale apertura del teatro “La Turrenenetta”. Un gruppo che da subito si è contraddistinto come punto di riferimento del teatro dialettale perugino”. Tanto che nel corso degli anni ha allestito ben oltre 30 spettacoli replicati con grande successo in tutta l’Umbria, e nelle regioni limitrofe.
Alcune note di presentazione di Gianfranco Zampetti tratte da Trasimeno Oggi
Gianfranco Zampetti. Direttore artistico dei teatri di Magione e Tuoro, fondatore della Compagnia teatrale Magionese; di lui sono note le divertenti presenze in Tv e l’attività svolta, anche con l’Accademia del Dònca, per preservare e far conoscere il dialetto.
E’ stato il magionese Gianfranco Zampetti ad interpretare il bistrattato macellaio nella fiction su Luisa Spagnoli recentemente trasmessa, con grande successo di pubblico, su Rai1 che ha visto protagonista anche il lago Trasimeno con le scene girate a Sant’Arcangelo di Magione.
Abituato a presenze in fiction televisive, tra le altre anche alcune parti nel don Matteo con Terence Hill e in Gomorra per Sky, Zampetti racconta con grande piacere di questa nuova esperienza. «Quello che credo sia giusto smitizzare è l’idea che questo lavoro sia semplice – racconta -.
Si sta sul set tantissime ore e una stessa scena può essere ripetuta un’infinità di volte, come è successo per la mia in cui il cinico conte Icilio Sangiorgi cerca di umiliarmi davanti alla Spagnoli».
«La giornata inizia alle sei di mattina – spiega – per la convocazione, poi sala trucco e sartoria. Infine le riprese. Una stessa scena viene effettuata da più parti per consentire, in fase di montaggio, di avere la ripresa più giusta».
«In questa fiction – ricorda – è stato tutto molto bello perché c’era una grande professionalità e un grande rispetto per tutti».
Oltre che attore professionista, sono tre le agenzie per cui lavora attualmente, Gianfranco Zampetti è noto da sempre per la sua vita dedicata al teatro.
Direttore artistico dei teatri di Magione e Tuoro, fondatore della Compagnia teatrale Magionese; di lui sono note le divertenti presenze in Tv e l’attività svolta, anche con l’Accademia del Dònca, per preservare e far conoscere il dialetto.
«Le fiction sono una bella cosa – conclude – ma il mio amore resta il teatro. Lì non puoi ripetere una stessa scena quanto vuoi. Lì il pubblico è davanti a te e hai solo quell’occasione per dare il meglio come attore. Amo il teatro da sempre, come dimostra tutta la mia vita, e, come tutti gli animali da palcoscenico, è una passione che ti entra dentro e non ti lascia più».