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Ficulle. L’Opposizione non partecipa al Consiglio del 30 Luglio e scrive al Prefetto.

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(Comunicato stampa)

Il gruppo di Maggioranza, per l’ennesima volta e nonostante i ripetuti inviti alla correttezza e al rispetto delle regole democratiche, ha costretto il Gruppo Consiliare di opposizione a disertare l’ultima seduta del Consiglio.

Un atto volutamente di protesta che ci auguriamo aiuti i Consiglieri Comunali che hanno un coscienza democratica ad invertire questi comportamenti assolutamente irrispettosi.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il mancato inserimento all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale della Mozione sul Servizio Idrico presentata i primi di febbraio.

Per questo motivo è stata inviato formale atto di protesta al Prefetto di Terni con preghiera di far rispettare le regole se necessario di ricorrere al potere sostitutivo.

L’elenco delle mancanze ormai è lungo e non è più rinviabile una presa di posizione, che inevitabilmente comporterà un cambiamento di atteggiamento da parte del Gruppo di Opposizione, che finora si è sforzato di essere estremamente collaborativo.

Iniziamo con la richiesta di trasmettere on line le sedute del Consiglio Comunale, approvata all’unanimità ed ancora non attivata.

Parliamo di luglio 2019, un anno fa.

In realtà stiamo ancora aspettando il nome del Consigliere di maggioranza che se ne sarebbe dovuto occupare.

Sempre del luglio del 2019 un’interrogazione sempre sul Servizio Idrico e più specificatamente sui crediti del Comune rispetto al SII S.c.p.a, alla quale non ci è mai stata data una risposta completa ed esaustiva.

L’elenco è lungo, anzi troppo lungo.

La gestione della Conferenza dei Capigruppo che per Statuto e Regolamento deve svolgere una funzione di carattere consultivo, con lo scopo di programmare l’attività del Consiglio e non il luogo dove si da comunicazione di decisioni già prese in altra sede.

La mancata messa a disposizione di un locale per le riunioni dei Gruppi Consiliari, che è un atto dovuto, cosi come previsto dallo Statuto e dal Regolamento, concepito da questa Amministrazione come se fosse una concessione e non un dovere.

Una strana idea di trasparenza e democrazia.

L’elenco sarebbe lungo e ormai la misura è colma, di conseguenza sarà il caso di cambiare registro e di  farla finita una volta per tutte.