Elezioni Regionali. Vecchietti «Piano per il lavoro e verifiche sui fondi europei»

by Gianni Fanfano

Michele Vecchietti,  ospite della redazione del Messaggero, racconta idee e proposta politica della lista “L’Umbria per un’altra Europa”.

Vecchietti, partiamo dalla campagna elettorale.

«Noi la stiamo facendo tra la gente. Sollecitiamo anche un confronto, ma soprattutto dal centrosinistra non troviamo risposta. Certo, quel che diciamo interessa molto le persone desiderose di una sinistra diversa… Il problema è che la gente non riconosce più il voto come leva con cui poter cambiare o migliorare le proprie condizioni. Ma c’è anche chi sull’astensionismo “punta”. Il Pd è supponente: un esempio sono le tribune pubbliche disertate dalla Marini. Le forze di governo vorrebbero spacciare quel che hanno fatto per programma elettorale. Il segno è stata la legge elettorale: è violentemente maggioritaria e pone sbarramenti sociali…».

Insomma, troppo Pd.

«Noi crediamo che la Regione dovrebbe avere un atteggiamento vertenziale con il Governo, farsi sentire quando serve, non annuire e basta».

Eppure Vendóla ha promosso la Marini

«Per me Vendóla è stato consigliato male, gli è stata raccontata un’Umbria che esiste nelle cartoline. È vero che l’Umbria mantiene l’ultimo briciolo di coesione sociale, ma qui la povertà cresce più che altrove, e lo dice l’Aur, il Pil in Umbria scende più che altrove: sono dati che non possono essere sottovalutati… per giunta Sel si straccia le vesti a Roma per l’Italicum e qui fa un accordo con chi approva una legge addirittura peggiore. Sel soffre di questo, le nostre candidature arrivano proprio da lì e noi con quel mondo ci parliamo».

La Marini troppo simile a Renzi

«Dal patto di stabilità al governo del territorio: questo centrosinistra vuole la E 45 autostrada e ha aggiornato il piano dei rifiuti senza portarlo in consiglio».

Fin qui ciò che ha sbagliato la Marini, poi?

«Si parte recuperando il ruolo di programmazione della Regione. Loro hanno programmato poco e riformato peggio. Pensiamo alla riforma endoregionale: è naufragata nell’attuazione».

I principi sono chiari, ora le azioni concrete.

«Per prima cosa serve un piano per il lavoro al centro della prossima programmazione regionale, i fondi europei vanno spesi meglio e vanno verificati i risultati. Penso al Dap: è un documento votato all’export, ma il problema è la domanda interna. Il fondo sociale europeo può essere usato per la lotta alla povertà: reddito di cittadinanza, contratti di inserimento o anticipazione della cassa in deroga. Noi riteniamo fondamentale l’intervento pubblico nelle aree di crisi, lo Stato deve intervenire per salvaguardare una produzione strategica come l’Ast, anche con un’acquisizione diretta».

Vecchietti, domanda facile: sanità.

«In Umbria è sempre stata considerata un’eccellenza, bene salvaguardare l’impianto pubblico ma soprattutto la qualità del servizio sanitario, non sempre oggi all’altezza dei bisogni. Occorre pensare a cosa c’è scritto nella convenzione Università-Regione: una serie di deroghe, e soprattutto manca un piano sanitario. Occorrerebbe, invece, riprogrammare rispetto alle necessità del territorio e non concentrare l’80 per cento del bilancio regionale nella mani di 6 o 7 persone. Per noi la sanità deve essere universale e trasparente. Poi c’è una questione di cui si parla poco: gli investimenti nella sanità, c’è un piano di edilizia sanitaria da 53 milioni di euro per l’Umbria firmato dal Ministero, soldi che servirebbero ad esempio per il nuovo ospedale di Narni-Amelia, ma i fondi non vengono erogati perché non si insedia il nucleo di valutazione: è possibile che una Regione non sappia discutere di una questione così con il Governo?».

Vecchietti, diritti dei cittadini va bene, e i doveri della politica?

«Gli impegni di Libera di Don Ciotti sono i nostri, li ho sottoscritti. Su quei temi ci battiamo da tempo. Noi pensiamo anche alla riduzione di almeno un terzo delle indennità dei consiglieri regionali, se non sarà fatto, noi lo faremo lo stesso».

Come ci si sente nei panni di chi può azzoppare Marini?

«La Marini si è azzoppata da sola quando ha rinunciato alla discussione politica con le forze con cui ha lavorato e ha assunto un mix di arroganza in Umbria e acquiescenza verso il Governo». Un’ultima cosa, queste potrebbero essere le ultime elezioni regionali umbre.

«Il sistema regionalista è ad una svolta, per noi un’esperienza positiva da rifondare, il punto è capire come ci stiamo. Non possiamo starci solo subendo: vanno costruite alleanze ri-creando le Regioni come elemento positivo. Il contrario della vulgata liquidazionista tanto in voga dalle parti delPd».

Forum con Luca Benedetti, Marco Brunacci, Italo Carmignani, Federico Fabrizi, Michele Millettì, Egle Priolo. L’identikit Michele Vecchietti ha 34 anni, è ternano, ha una laurea in filosofia, è sposato e papa di due figli. Molto impegnato sui temi ambientali, ha lavorato nel settore sociale e come insegnante, attualmente è un precario del pubblico impiego. La lista “L’Umbria per un’altra Europa” è la sinistra che sta fuori dal centrosinistra. Con uno spot, la coalizione può essere definita una sorta di “lista Tsipras”, nella quali si è ritrovata Rifondazione comunista, l’Italia dei valori, diverse associazioni e movimenti.

 

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