Dopo la protesta che ha investito tutto il territorio del Trasimeno, del Pievese ed anche dell’Orvietano, sul rifiutato confronto sul Piano sanitario Regionale, sulla mancanza di indicazioni per quanto riguarda i servizi territoriali ed ospedalieri delle zone interessate, il giorno di Natale, in mattinata, il Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e sindaco di Panicale, Cherubini, insieme ai sindaci di Città della Pieve e di Castiglione del Lago, Risini e Burico, si sono presentati in Piazza Italia a Perugia, davanti alle sedi di Consiglio e Giunta Regionale, per ripetere le richieste di confronto, scelte e interventi che da tempo, in sede istituzionale vengono fatte. Cioè completamento dei lavori dell’Ospedale di Castiglione e ospedale di area disagiata per Città della Pieve. Per intenderci, nessun riferimento all’Ospedale unico del Trasimeno. Ovvio quindi farsi la domanda, “Ma anche nel caso in cui queste proposte venissero accettate” con questo tipo di servizi, la nostra comunità sarebbe al sicuro dal punto di vista della salute e sarebbe allo stesso livello delle altre zone?
Nelle stesse ore alcuni amministratori della Lega, hanno diffuso un comunicato che riportiamo testualmente sotto, in cui si da notizia di incontri avvenuti a livello di direzione dell’assessorato alla sanità, da cui si ricaverebbe l’intenzione di modificare i confini dei cinque nuovi distretti proposti e di inserire il Trasimeno non con Città di Castello, ma con Perugia. (g.f)
(comunicato) Amministratori della Lega “I confini dei distretti cambieranno”
“Grazie al Direttore regionale, Massimo Braganti, all’Assessore alla sanità Luca Coletto e alla Presidente Donatella Tesei per aver immediatamente preso in considerazione le nostre osservazioni relative all’impossibilità di inserire, in uno stesso distretto, le aree del Trasimeno e dell’Altotevere e per aver trovato una soluzione che permetterà di razionalizzare i servizi, assicurando migliori prestazioni ai cittadini e agli operatori”. Sono le parole del Senatore della Lega Luca Briziarelli, dell’Onorevole Riccardo Augusto Marchetti e dei Consiglieri regionali, Manuela Puletti ed Eugenio Rondini a margine dell’incontro avuto con il Direttore regionale Braganti giovedì 23 dicembre che fa seguito ai contatti intercorsi a partire dal 21 di novembre. “Nel corso dell’incontro – spiegano gli esponenti della Lega – abbiamo sottolineato come, pur prendendo atto della necessità di riorganizzazione e della volontà della Regione Umbria di partire dalle zone sociali, i due territori non possono essere accorparti a causa di incompatibili caratteristiche morfologiche, viarie, socio-economiche e per la dislocazione delle strutture di erogazione, nonché per le dotazioni di personale. Per questo l’orientamento assunto sarà quello di rivedere l’organizzazione prevedendo che il Trasimeno sia inserito nello stesso Distretto di Perugia e quello dell’Altotevere in quello di Gubbio. Ciò consentirà – dicono Briziarelli, Marchetti, Puletti e Rondini – da un lato di superare il numero minimo di cittadini previsto, fissato in 100mila abitanti, e che nessuna delle due aree, che contano ciascuna circa 60mila abitanti, avrebbe potuto assicurare da sola, e dall’altro di garantire la migliore possibilità di raggiungimento dei punti di erogazione dei servizi da parte dei cittadini e l’ottimizzazione del personale. E’ sicuramente preferibile appartenere a un Distretto più popoloso, ma meglio servito sul piano dei trasporti, collegamenti e risorse umane e strutturali, piuttosto che a uno con numero di abitanti inferiore, ma che risulta più problematico sotto i punti di vista sopra citati. La decisione – fanno sapere – sarà formalizzata nelle prossime settimane. Durante l’incontro sono stati approfonditi anche altri elementi fondamentali per le due aree: dalla medicina del territorio alla rete di emergenza-urgenza fino a quella ospedaliera. E’ l’ennesima conferma – concludono – di come il centro destra voglia affrontare problemi annosi finora irrisolti, mettendo al primo posto la necessità di assicurare a tutti i cittadini della regione gli stessi servizi, evitando che ci siano aree i cui residenti possano essere cittadini di serie b. Come Lega continueremo a lavorare per dare ai territori le risposte che da anni aspettano sia in campo sanitario che in tutti gli altri”.