La cornice era quella, raccolta e raffinata, del ristorante, vegetariano e vegano, aperto di recente in Via Buozzi, “Bianco, Rosso e Verdure”
Il pubblico era quello sufficientemente numeroso e sempre attento ed interessato che sta seguendo le iniziative del circolo del Pd di Castiglione del Lago e del Laboratorio politico che di recente ha animato anche la Festa dei Giovani Progressisti, con le serate in cui sono stati presenti la Ascani, Leonelli e D’Alema.
Il tema della serata era, anzi i temi , erano tosti e certamente con un appeal non scontato. Si parlava di “governance al femminile” e di “industria 4.0”. E a parlarne, intervistate e sollecitate dal sottoscritto c’erano la senatrice Nadia Ginetti, la responsabile del dipartimento lavoro del Pd umbro, la giuslavorista Simona Santagata, e l’imprenditrice Michela Sciurpa.
Temi tosti, ma cruciali e decisivi in questo passaggio storico della nostra economia, temi imposti, temi non evitabili o aggirabili, pena l’ulteriore indebolimento del nostro sistema economico ed imprenditoriale e quindi anche occupazionale.
Dopo la prima rivoluzione industriale che nel diciottesimo secolo fu promossa dall’uso della macchina a vapore, quella della seconda metà del secolo successivo determinata dall’avvento della chimica e dell’elettricità nei sistemi produttivi, quella del secondo dopoguerra del novecento prodotta dal computer e dall’informatica, oggi siamo alle prese con la quarta rivoluzione industriale che si deve alla robotica, all’automazione e ai grandi processi di condivisione applicati all’industria, che portano a chiamare questa fase anche con l’acronimo “industria 4.0”.
E come affrontare queste novità coniugandole anche con la crescita del ruolo della donna nell’impresa e nella società?
La senatrice Ginetti ha rivendicato con soddisfazione che la percentuale delle donne presenti nei consigli di amministrazione delle società quotate è oggi al 33%, grazie anche alla legge del 2011, mentre anche in Parlamento si è ad una presenza femminile al di sopra del 30%,con un ruolo decisivo del gruppo parlamentare del Pd.
Michela Sciurpa, del gruppo Vitakraft, ha parlato dell’esperienza fatta con l’associazione dei giovani imprenditori umbri e dei contatti avviati in Cina, dove ormai non si va più per delocalizzare e pagare meno il lavoro, ma per sfruttare le grandi potenzialità dei mercati di quei paesi.
Serena Santagata, forte anche della sua esperienza professionale, in qualità di giuslavorista, ha ricordato che dietro tutto questo, servono politiche industriali complessive e queste politiche oggi in Italia non ci sono , nonostante alcuni parziali successi.
Nel corso del dibattito hanno portato il loro contributo anche Alessandro Torrini, Valter Sembolini della cooperativa pescatori, il rappresentante della Cgil ed alcuni giovani appartenenti al circolo.
I tempi ristretti hanno poi costretto a sintetizzare ed a rinviare ad altre occasioni l’approfondimento soprattutto del che fare, del che fare in generale e nelle nostre zone in particolare. Ma alcune indicazioni importanti sono comunque venute fuori: serve una imprenditoria più preparata ed innovativa, oltre che più responsabile. Servono investimenti pubblici sempre più mirati a questi obbiettivi di innovazione. Serve uno sviluppo delle competenze a cominciare dalla scuola e soprattutto una radicale riforma della formazione. Servono nuove relazioni industriali, una evoluzione del concetto e della pratica del lavoro, una nuova struttura dello stato sociale.
E così si è concluso, proprio da dove si dovrebbe ripartire. A discutere, a studiare e soprattutto poi, a fare. Ma crediamo che le occasioni non mancheranno.
g.f