Dal Corriere dell’Umbria del 14-01-2016 – di Bruno Dini. Lettera aperta – La custodia del lago
La custodia del lago Lettera aperta a Brunella Cucinelli Caro Cucinelli, ho seguito con grande interesse la Sua iniziativa rivolta a sensibilizzare le pubbliche amministrazioni sulla sfida ” periferie e bellezze” e Le manifesto la mia soddisfazione per l’interesse immediatamente incontrato dal gruppo consiliare PD di Perugia, dall’Università di Perugia nella persona del prof Paolo Berardi e da tutti i Sindaci del Lago. Una grande personalità del passato, l’Imperatore Adriano, ritenendo che la Bellezza dovesse essere di tutti e per tutti, aveva disseminato in ogni angolo del vastissimo territorio dell’Impero le più grandi opere civili e dell’arte scultorea romana, dotando anche le atta più sperdute di edifici pubblici e per il culto, di teatri, biblioteche (gli ospedali dell’anima) ed ovunque statue e ritratti del suo amico del cuore Antinoo.
Ma ciò che ci interessa più da vicino, così come afferma Margherita Yourcenar nelle “Memorie di Adriano”, è che aveva eletto il Trasimeno come uno dei territori preferiti per la caccia durante la quale poteva immergersi nelle sue lunghe e piacevoli pause di meditazione. Dopo 2000 anni possiamo dire che, nonostante le modificazioni profonde che dal medioevo ad oggi hanno interessato il territorio, in particolare dalla rivoluzione industriale in poi.l e attrattive ambientali sono pressoché invariate e il degrado causato spesso dall’incuria ed alla sudditanza verso una modesta speculazione edilizia resta circoscritto alle periferie degli insediamenti umani, in genere esterni ai centri storici, presentando tutto sommato e nella maggior parte dei casi la possibilità de essere recuperato in tempi e con investimenti abbastanza contenuti. Perdo il Suo appello ad un profondo ripensamento della città diverso da quello finora concepito dai pia ni urbanistici basati sulla previsione di nuovi insediamenti intensivi a ridosso dei centri storici in via di progressivo abbandono, insieme alla necessità di rigenerare le periferie, mi sembra opportuno e coerente con le nuove sensibilità ambientali e la maggiore attenzione nei confronti della conservazione dei beni storici, architettonici e culturali da parte del cittadino moderno. Un’attenzione verso questi problemi, la Sua, che mi pare possa rappresentare il frutto più fecondo dell’intuizione o , se vogliamo, dell’utopia di un altro grande personaggio del secolo scorso, Adriano Olivetti, del quale A. Mareo Peroni nel suo libro ” Adriano Olivetti -Un secolo troppo presto”, definendolo ” industriale di fama internazionale , intellettuale, politico, riformatore, editore” dice che ” credeva in una società di tipo nuovo, al di là del capitalismo e del socialismo ” , nella cui convinzione ” attorno alla sua Ivrea costruì l’Atene degli anni cinquanta, prototipo di un nuovo ordine, una comunità concreta in cui industria e cultura, profitto e solidarietà , produzione e bellezza si tenevano per mano “.
Parole a Lei sicuramente ben note eh contengono già quel concetto di Progetti per la Bellezza per i quali il Prof. Berardi amerebbe riproporre agli amministratori comunali il giuramento che facevano più di duemila anni fa gli ateniesi all’inizio del proprio mandato : ” prometto di restituirvi una città migliore di come me l’avete consegnata”. Progetti per la bellezza sui quali sono stati esortati i Comuni del Trasimeno a convergere richiamando l’attenzione sulla Costitutio senese del 1309 alla quale segui pochi anni dopo il grande affresco di Ambrogio Lorenzetti, rappresentante l’Allegoria del Buon Governo che, per volontà del committente , il “democratico” e repubblicano Governo dei 9, tradusse in immagine quanto la bellezza della città fosse in grado di produrre anche in termini di prosperità del Contado di Siena. Apprendo con grande interesse che il Suo appello è stato accolto favorevolmente da tutti i Sindaci presenti all’assemblea e questo mi spinge a sperare che da oggi anche a Passignano si tornerà a parlare in termini diversi di assetto urbani stico e di riqualificazione di periferie degradate. Mi aspetto pertanto che, come primo atto ,
l’Amministrazione Comunale ( maggioranza e minoranza), si adoperi quanto prima per rimuovere la gigantografia di quel triste TROMPE-LOEIL che da qualche anno troneggia all’ingresso della ex SAI quale rappresentazione dell’indirizzo progettuale per la riqualificazione di un’area industriale profondamente degradata a livello di una delle peggiori periferie cittadine, immagine che mostra come elemento rigenerante più significativo la realizzazione di un “Supermercato”. Una delle scelte d’indirizzo del progetto diametralmente opposta, per evidenti contraddizioni ambientali e considerazioni di dubbia efficacia economica ed occupazionale per i cittadini di Passignano e del comprensorio lacustre , rispetto all’impegno assunto dal Sindaco con la dichiarata condivisione della proposta per migliorare i territori, le periferie e la bellezza dei Borghi del Trasimeno. Con la speranza di poter intervenire nel dibattito previsto per la prossima primavera nell’occasione dello studio scientifico affidato alle Università straniere ed italiane, metto d’ora a Sua disposizione la mia esperienza amministrativa e la conoscenza territoriale, ambientale e storica acquisita con l’impegno istituzionale e professionale svolte per oltre un trentennio.
corrierepievese@gmail.com