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Diario di un campionato, gara per gara, giorno per giorno

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Di Filippo De Fabrizio. Quando torni a casa, dopo un campionato italiano, ti senti un po’ spaesato: in tre giorni hai vissuto tra rullate e sventolii, immerso in un clima di festa e competizione vera, quasi sempre in calzamaglia e stivali. Insomma, è come se per un week end il mondo avesse ruotato al ritmo di bandiere e tamburi; poi torni alla realtà, ti rendi conto che le cose vanno diversamente e già ti manca quell’atmosfera diversa da tutte le altre, dove in un attimo può essere gioia sincera o sconfitta che brucia. Allora cominci a pensare, andando indietro coi ricordi, e ritorni al primo giorno di gare: la curiosità di scoprire i nuovi movimenti, i lanci e le coreografie, gli squilli che si sono inventati i tuoi avversari. E noi? Chissà se saremo riusciti a migliorarci, chissà se il tempo che abbiamo speso per allenarci sarà bastato, chissà se saremo in grado di confermarci tra i più forti d’Italia.

È venerdì, ed è tutto pronto per la piccola squadra, che da troppo tempo non ci regala le soddisfazioni che meritiamo. Alessandro (per tutti Azzy), con i tanti anni di esperienza alle spalle, Matteo e la sua innata determinazione e voglia di vincere, Andrea (il Maso) con la forza di chi non molla mai, Giorgia che è il futuro – tra i più luminosi di questo gruppo. Chi è fuori vorrebbe essere dentro con loro, anche solo per riprendere una bandiera lanciata male e non farla cadere, ma non serve: i quattro non sbagliano un colpo, ed è subito argento.

Giorgia è anche la protagonista del singolo, dove la competizione non lascia spazio ad errori e lei se la batte con i più forti, senza paura. Chi avesse voglia di capire cosa significa forza di volontà provi a riguardare la sua esibizione, che ha fatto commuovere molti di quelli che l’hanno vista: https://www.youtube.com/watch?v=jcdOUjcUnXI&feature=youtu.be. Sesto posto, migliorando di due posizioni il risultato dello scorso anno, avanti così!

Ti trovi così a pensare a sabato e ti tornano in mente le immagini della coppia in cui scendono nel quadrato le nostre due ragazze, Lorenza e Giorgia. La loro complicità è unica e le permette di fare una delle migliori coppie che si siano mai viste all’interno del Grippo di Città della Pieve. Arriva un quinto posto su 18 coppie di soli uomini: chi ha detto che sbandierare è roba da maschi si sbaglia, che spettacolo!

I musici quest’anno hanno deciso di rinnovarsi molto rispetto alla formazione vincente del 2016, con quattro elementi diversi, due di questi esordienti. Avranno fatto la scelta giusta? Riconfermarsi campioni non è per niente facile, anche se la canzone e la manovra sono davvero belle: pensare che uno degli squilli lo abbiamo canticchiato per tutto il viaggio di andata. Già, forse è proprio questa la differenza con gli altri; le nostre canzoni rimangono dentro a tutti anche dopo molti anni, quelle degli altri non le ricorda più nessuno. Ecco ciò che trasforma in oro la musica di cinque chiarire strepitose e cinque tamburini con il ritmo nelle vene.

Domenica è grande squadra, quest’anno ancora più tosta, abbiamo alzato l’asticella, e sappiamo che tutti proveranno a copiarci, da troppi anni siamo i migliori in questa specialità, simbolo che siamo un gruppo, non un insieme di singoli: un totale non una semplice addizione. Non c’è respiro nella grande squadra e la tensione è sulle spalle di tutti, dal primo all’ultimo sbandieratore. Se vinciamo siamo ancora campioni d’Italia, di nuovo i migliori. Nei 5 minuti di coreografia si succedono 40 scambi e 26 figure, siamo forse al limite massimo e lo sappiamo bene. Umane le sbavature, umano qualche errore, umano il fatto di vedere chi ha fatto meglio di te salire sul primo gradino del podio e giusto fargli i complimenti. Siamo “solo” secondi e non basta per riportare alla Pieve lo stendardo di miglior compagnia. Per un soffio, peccato, ma credo sinceramente che i numeri non dicano il vero, i numeri non possono capire: la Compagnia Sbandieratori e Musici Città della Pieve è di nuovo sul tetto d’Italia.

Filippo De Fabrizio