Ciao Roberta,
appartieni alle figure della mia infanzia, china a cucire sul tavolo della cucina, nella casa dove abitavi con i tuoi genitori, Savina e Atio ( Ateo, credo, nella migliore tradizione delle famiglie socialiste di allora) .
“ Andiamo dalla Roberta” era la frase di mia madre che dava la stura alle nostre aspettative di bambine , perché tu eri allora la sarta di casa, e venire da te significava avere a che fare con stoffe colorate ( e i ritagli sarebbero finiti nelle nostre scatole delle “ pezze” con cui poi vestivamo le bambole) figurini, prove di vestiti e …giochi nel vicolo, mondo a noi lontano e pertanto fascinoso.
Dalle tue mani sono uscite le nostre maschere di carnevale, i prendisole e gli abitini estivi, e le invernali immancabili gonne scozzesi le cui pieghe ti facevano tribolare perché non “sdocciassero”; tutto rigorosamente per tre, perché era abitudine di mia madre di fare sempre cose uguali e contemporaneamente a tutte e tre noi figlie .
Così a turno mentre una di noi provava in piedi su una seggiola, le altre scendevano nell’ambìto vicolo, a giocare, e poi viceversa.
Ad una certa ora del pomeriggio capitava che arrivasse Bruno – allora non ancora tuo marito – che si metteva silenziosamente accanto al tuo tavolo di lavoro, e non di rado a lui toccava infilare gli aghi con il filo, mentre tu svelta svelta cucivi. Bruno era silenzioso, bisognava aspettare che in casa salisse tuo fratello Ulderico per sentire qualche battuta, anche di scherzo nei confronti di noi bambine .
Quando poi saliva in casa Atio era il segnale che la prova dovesse finire, e il chiavistello annerito che ricadeva sul suo gancio richiudendoci la porta della cucina alle spalle era il suono che ci separava da quel mondo di stoffe colorate, di una giovane ragazza mora e del suo timido innamorato, dei giochi nel vicolo. Un mondo povero e di fatiche ( faticava la Savina con il concone delle lenzuola bagnate sulla testa mentre se ne ritornava a casa nostra dalla “Venella” ) ma nei miei ricordi quel mondo era bello, come bella eri tu.
Daniela Barzanti
- nella foto (Cecchetti) di copertina, Roberta brinda con Mario Barzanti, nel giorno del suo matrimonio, al Piccolo Jolly