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Comitato Art.32 al PD “La credibilità si costruisce sulla memoria storica, non sui giochini politici”

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(comunicato stampa) Nel Comunicato Stampa del PD del Trasimeno del 6.3.2021, leggiamo una serie di affermazioni tanto inedite quanto improbabili cui ci è sembrato giusto replicare. Per iniziare, il PD parla di una auspicata nuova struttura ospedaliera, riferendosi, evidentemente, al Polo Unico del Trasimeno.

Ci preme rendere noto che in quattro anni di attività del Comitato nessun esponente del PD comprensoriale o locale ha mai preso una posizione pubblica in merito alla realizzazione dell’oggi “auspicato” Polo Unico del Trasimeno, o sulla precarietà sanitaria del Trasimeno. Informalmente, qualcuno si è espresso in termini di campanilismo.

Per amore di precisione, ricordiamo anche che nel 2018, nel pieno del disastro sanitario in cui versava, e tuttora versa, il Trasimeno, l’ex assessore alla sanità Barberini (PD) con delibera N.1416 del 4/12/2018 decretò la fattibilità di un Pronto Soccorso Avanzato che doveva risolvere il problema dello smantellamento sanitario e delle tempistiche previste dalle riconversioni delle strutture di Città della Pieve e Castiglione del Lago. Ricordiamo poi che tale struttura non è mai stata attuata in quanto non rientrava, e non rientra, nelle tipologie previste dalla legge. Nessun tecnico o addetto ai lavori ha mai capito di cosa si trattasse per poterlo attuare. E infatti non è stato mai realizzato.

Leggiamo poi che il PD si sente di chiedere a gran voce, come già fanno i nostri Comuni, le risorse ordinarie già previste per la sanità: con il completamento delle opere programmate a Castiglione del Lago e a Città della Pieve, l’assunzione di personale medico e infermieristico, l’acquisto di nuove attrezzature come la risonanza magnetica e il potenziamento della medicina di territorio.

Ci preme ricordare – la credibilità si costruisce sulla memoria storica, non sui giochini politici- che a smantellare la struttura ospedaliera di Città della Pieve senza previa realizzazione di servizi sanitari adeguati alternativi, decidere la ristrutturazione del residuo ospedaliero di Castiglione del Lago, schiacciato tra il lago e le mura di una rocca medievale, depennare la costruzione dell’oggi

“auspicato” Polo Unico, è stata proprio la giunta Marini (PD). E che mentre questo scempio avveniva, il PD comprensoriale non apriva bocca e non muoveva un dito.

Per quanto riguarda il completamento delle opere programmate, sono quattro anni che i lavori subiscono ritardi, costringendo la popolazione di questo territorio a subire liste di attesa sempre più lunghe e prestazioni effettuate di norma in strutture sanitarie sempre più lontane dai propri luoghi di residenza, con gravi disagi per i cittadini stessi ed in particolare per i nostri anziani, come si legge nello stesso Comunicato. Giusta l’osservazione, errata la tempistica. Andava fatta nel corso degli ultimi quattro anni, ogni volta che i lavori sono stati interrotti. Sono quattro anni che per una visita specialistica o un esame diagnostico noi del Trasimenoe Pievese e circondario dobbiamo andare a Città di Castello, Branca o addirittura Cascia.

La richiesta a gran voce del personale medico e infermieristico è sublime. Si parte da un’osservazione condivisibile: l’attuale giunta non ha provveduto a risolvere il problema della carenza di medici e infermieri in quanto ha effettuato un numero di assunzioni insufficiente a coprire le esigenze di organico, con gravi ripercussioni sul personale e sull’organizzazione sanitaria (che non c’è).

Tuttavia, è bene ricordare altre osservazioni, cadute, però, nel vuoto. Già nel 2018 si metteva l’accento sulla fuga del personale di emergenza-urgenza, per esempio, verso Lazio, Marche e Campania dove le condizioni contrattuali e di lavoro erano nettamente migliori. Già nel 2018 la carenza di personale dell’emergenza-urgenza era un’emergenza, se ci passate il gioco di parole.

L’11 dicembre del 2018, nella sala delle Muse di Palazzo Corgna di Città della Pieve, in occasione di un incontro pubblico, facevamo presente all’ex assessore alla sanità Barberini il grave problema della carenza di medici ed infermieri. Dati alla mano, evidenziavamo come i contratti in Umbria fossero talmente sfavorevoli da indurre medici e infermieri a emigrare in altre regioni. La sua risposta fu illuminante. Disse che non era vero. Punto. La registrazione video dell’incontro è disponibile sulla nostra pagina facebook.

È ridondante ma opportuno, inoltre, ricordare che attualmente, in merito ad assunzioni e concorsi, il PD registra almeno tre pezzi da novanta rinviati a giudizio per manipolazione di concorsi, pratica di cui nessuno sapeva nulla e su cui nessuno è mai intervenuto negli anni in cui accadeva. Anni in cui la sanità andava a ramengo sventolando un benchmark da passerella.

Per dirla con le parole della procuratrice regionale della Corte dei Conti dell’Umbria, Rosa Francaviglia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021: “dovrebbe indurre ad attente riflessioni il fenomeno dell’esodo dall’Umbria di medici specialisti e specializzandi, di tecnici e di infermieri, i quali, peraltro, si sono formati in ambito regionale”.

E ancora: “non si può prescindere da un’attenta analisi dei meccanismi distorti disvelati dall’inchiesta della procura della Repubblica perugina sulla cosiddetta ‘Sanitopoli’ in un contesto in cui la gestione della sanità pubblica regionale è stata lungamente condizionata da un forte e radicato sistema di controllo autoreferenziale, caratterizzato da un coacervo di cointeressenze illecite”.

Dovrebbe indurre ad attente riflessioni ma non induce oggi, e non induceva ieri.

L’estrema modestia dei servizi erogati nel territorio del Trasimeno e la forte criticità sanitaria in cui versa oggi è esattamente la stessa, se non peggio, di quattro anni fa, resa semplicemente più evidente dalla pandemia. Una causa che andava perorata con forza e compattezza da tutti i soggetti politici del territorio e che, invece, è stata ignorata, boicottata, strumentalizzata, silenziata per quattro anni. Fino a quando non è cambiata la bandiera politica.

A riprova del fatto che sanità e diritto alla salute, come qualunque altro Bene Comune o diritto umano e civile, sono un mero strumento politico.”

Comitato per il Diritto alla Salute Art32, Città della Pieve