Un po’ di giorni fa, con un precedente articolo ci eravamo occupati della questione riguardante il patrimonio immobiliare delle terme di Chianciano. Seguendo un po’ il dibattito tra amministrazione e opposizione, emergeva un quadro non chiarissimo ma nemmeno particolarmente allarmante circa il futuro della vocazione termale della città. Non è argomento di discussione che il patrimonio immobiliare delle terme debba essere in parte ceduto a privati per la situazione economica dell’ente. Tuttavia da parte dell’amministrazione c’erano state parole rassicuranti sul fatto che alcune strutture restassero pubbliche. Erano state definite strutture strategiche, intendendo con questa parola quegli edifici funzionali a non stravolgere la vocazione termale di Chianciano. Oppure, se date in gestione, parlo sempre dei beni “strategici”, assegnati solo dopo una accurata visione di un piano industriale che valorizzasse Terme e territori.
Ora, sul quotidiano La Nazione di domenica sedici febbraio, si apprende invece che anche le strutture: Sensoriali, Theia e Sillene appaiono in un bando pubblico, all’asta, acquistabili quindi da chiunque, separatamente e senza nessun piano industriale. Chiaramente le opposizioni sono insorte e così il capogruppo di Coraggio Chianciano Roberto Esposito: “Chiediamo pubblicamente al sindaco Grazia Torelli con quali deleghe abbia votato la vendita dei beni termali. È fondamentale che i cittadini conoscano quale mandato le sia stato conferito e da chi”. E anche il presidente di Federalberghi Daniele Barbetti commenta: “ Sensoriali, Theia, Sillene, sono beni strategici termali, è un errore metterli in vendita.” E il capogruppo di Puntoacapo chiede che la sindaca chiarisca in consiglio comunale per “un diritto alla verità della comunità”.
Nunzio Dell’Annunziata