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Città della Pieve. Fanfano “E’ stato un Palio “storico”.

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Sarebbe interessante conoscere qual  é stato l’insieme delle attività economiche riconducibili ai dieci giorni del programma del Palio dei Terzieri 2022 a Città della Pieve.

Sapere quali cifre si possono aggiungere ai ricavi dei Terzieri e dell’Ente Palio, nelle strutture ricettive, nelle attività di ristorazione e dei pubblici esercizi, del commercio, dei servizi  e dell’immobiliare.

Secondo prime stime, qualcuno dice che si tratta di risultati “storici”. E’ un lavoro che comunque andrebbe fatto, insieme  alle organizzazioni professionali di categoria. Per capire meglio non solo dove siamo arrivati, ma quanto e dove possiamo e dobbiamo migliorare. Capire quanto può diventare un vero e proprio asset economico

Sul risultato del coinvolgimento degli uomini, delle donne, dei giovani , dei bambini, dopo due anni di pandemia e un anno di guerra, e dopo le difficoltà iniziali che tutti i terzieri hanno avuto, nessuno si aspettava una passione e una partecipazione così grandi. Segno del radicamento dei terzieri e soprattutto di un bisogno di protagonismo e di comunità, che i terzieri ormai assicurano dagli anni sessanta del secolo scorso ad oggi, più di qualsiasi altra aggregazione.  Alcuni hanno definito soprattutto il supercorteo finale “sontuoso”. In effetti la ricchezza e la qualità sono cresciute notevolmente negli ultimi anni tanto da farne complessivamente i giorni di rievocazione storica più importanti di questa nostra area di confine fra Toscana ed Umbria ed ormai alla pari delle storiche rievocazioni  più affermate. Cresce anche l’attenzione degli esperti del settore e crescono le proposte di lavoro, di collaborazione e di interesse. Ma anche su queste eccellenze, il lavoro da fare, è tanto.

Ci sono stati anche dei problemi. Non mi riferisco agli scherzi più i meno goliardici, più o meno pesanti o onerosi. Che si inseriscono nel solco di una tradizione mai morta. Mi riferisco a due questioni importanti. La messa in discussione delle date e dei territori dei Terzieri ed il ruolo dell’ Ente palio e di conseguenza del Comune. Temi dirimenti che hanno portato il nostro terziere a valutare il percorso di una sua uscita dall’Ente Palio.

Una risposta concorde a queste due questioni, in ogni caso,  è il presupposto per ripartire. Per ripartire insieme.  Presupposto per ripartire in vista degli ultimi appuntamenti del calendario e del possibile ed augurabile calendario delle manifestazioni dei terzieri del 2023, Palio in testa.

Le possibilità di accordo ci possono essere , a patto che si rispetti la storia pievese e la prassi praticata  per decenni, fino a questo anno. Inspiegabilmente messa in discussione. Naturalmente tutto va, adesso, scritto e sottoscritto. Scritto sulla pietra, anzi sui nostri mattoni.

Per l’Ente Palio e nel rapporto con il  Comune serve una svolta. Da Ente Palio per le autorizzazioni e gli allestimenti, deve diventare il soggetto principale per la ricerca e l’acquisizione delle linee di finanziamento. Finanziamenti pubblici in primis, ma anche privati. Insieme alla tutela e la valorizzazione della qualità. Primo soggetto  che rispetta  e fa rispettare  le regole condivise. Aprendosi ai Terzieri, ed alle loro risorse così come è stato fatto, con grande fatica e con sciocche resistenze, nel settore della comunicazione.

Oltre al contributo organizzativo e di servizio, dato come ogni anno, dal Comune, ci si aspetta un sostegno sui finanziamenti, un supporto presso le istituzioni superiori ed un valore aggiunto di competenza nelle nomine.

Volendolo si può ripartire da qui. Ragionando con chiarezza e senso di responsabilità, su queste cose. Dimenticavo. Un Palio, quello di questo 2022,  che, come se ci fosse stata  una regia da fantasy storico,  ha vinto il Terziere Castello. Ma questa non è “storia”, è quasi “consuetudine”.

Gianni Fanfano