Continua con questa intervista, curata da Chiara Lucacchioni, la panoramica di punti di vista, programmi e progetti dei diversi rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Città della Pieve, che proseguirà interessando anche le diverse forze politiche. Dopo il sindaco Fausto Risini, Il vice sindaco Lucia Fatichenti, l’assessore Luca Marchegiani ed il capogruppo di Città della Pieve in Comune, Simona Fabbrizzi, ora diamo la parola all’avvocato Michela Nocentini, in qualità di Assessore ai Servizi Sociali.
Michela, qual’e’ la tua storia politica personale? Perché hai scelto di candidarti nella lista “Liberamente”?
Più che di storia politica personale preferisco parlare di formazione politica, fondata essenzialmente su valori e ideali che storicamente sono appartenuti alla sinistra Italiana e che sono alla base delle moderne socialdemocrazie.
Anni fa avevo creduto nei valori fondativi del Partito Democratico, ma non ho mai partecipato attivamente alla vita di partito e me ne sono allontanata appena ho capito che le mie speranze di cambiamento erano vane.
La mia prima vera esperienza politica è questa che mi vede attualmente impegnata come Assessore alle politiche sociali nella Giunta del Sindaco Risini. Il motivo per cui ho deciso di aderire alla lista civica Libera-mente prima ,e poi di accettare l’incarico offertomi dal nostro sindaco è molto semplice: poter partecipare all’amministrazione della nostra comunità senza appartenere ad un partito politico, e dunque, senza esserne “influenzata”.
Sino ad oggi questa esperienza ha superato le mie aspettative: ciò che mi piace è appartenere ad un gruppo molto laborioso che ha quale obbiettivo la risoluzione esclusiva delle problematiche collettive senza impantanarsi nelle inutili e sterili disquisizioni dei partiti oggi presenti sul panorama politico.
Le deleghe che ti sono state assegnate sono state fondamentali nella prima fase dell’emergenza sanitaria e anche in questa seconda ondata.Quali sono state le principali azioni messe in campo dall’Amministrazione?
La nostra Amministrazione, dopo pochi mesi dall’insediamento, si è trovata ad operare in continua emergenza sanitaria dovuta all’esplodere della pandemia, che ha colpito tutto il mondo e purtroppo anche la nostra realtà.
Il lavoro svolto dalla nostra squadra in questi mesi è stato senza sosta e costante ed in particolare il Sindaco non si è risparmiato un momento per risolvere le numerose problematiche venutesi a creare.
Nell’ambito delle politiche sociali, abbiamo cercato di rispondere alle numerose difficoltà socio-economiche che molte famiglie si sono trovate a dover affrontare a seguito del primo lockdown totale, attraverso lo stanziamento di risorse comunali e la ripartizione dei fondi statali.
Dolorosa e difficile è stata la chiusura delle scuole e l’impatto che ciò ha avuto nella riorganizzazione della gestione famigliare. Piu’ volte, in prima linea, e grazie alla collaborazione con le scuole, abbiamo dovuto fronteggiare le problematiche logistiche connesse all’utilizzo della DAD.
Non sempre è stato facile far comprendere ai cittadini la scarsa autonomia che i vari DPCM e Ordinanze Regionali lasciano all’amministrazione locale, che ha l’obbligo di attenersi alle disposizioni di rango superiore.
Posso però dire che, con impegno e pazienza, siamo riusciti a rispondere e soddisfare le esigenze della nostra comunità, anche grazie al lavoro incessante messo in piedi dalle associazioni di volontariato presenti sul nostro territorio.
A tutti i volontari e a tutti gli operatori sanitari va il mio ed il nostro più sentito ringraziamento: senza il loro aiuto non saremmo usciti dalla prima “ondata” e non saremmo in grado, ora, di contenere il secondo round di questa guerra.
Anche questa seconda fase della pandemia vede il mio assessorato impegnato in prima linea nel rispondere alle esigenze dei cittadini, sia attraverso servizi di supporto psicologico sia con politiche di sostegno economico.In questi giorni è uscito il bando per poter percepire i nuovi buoni spesa con i fondi messi a disposizione dal Governo e stiamo valutando, in base alle disponibilità di bilancio, di erogare alle famiglie più bisognose fondi comunali appositamente accantonati.
Le scuole sono di primaria importanza per il nostro Paese, sia in termini di investimento nella formazione dei nostri ragazzi che, indirettamente, come parte del motore economico della nostra Città.
Ci sono dei progetti per l’ammodernamento dei plessi più vecchi e quali sono stati gli interventi fatti in questi mesi per l’adeguamento alla normativa Covid?
Nonostante la pandemia, il nostro lavoro è andato speditamente avanti. Il primo progetto di ammodernamento delle scuole che mi ha visto impegnata è stato la ristrutturazione dell’Asilo Nido Comunale.
Grazie al lavoro svolto dai tecnici comunali e la collaborazione del personale dell’Asilo Nido, i lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione sono stati terminati per l’inizio dell’anno scolastico.In pochi credevamo che questa operazione si sarebbe conclusa nei tempi prospettati, soprattutto in un momento come questo, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: i nostri bimbi hanno una scuola sicura ed accogliente.
Prima dell’apertura dell’attuale anno scolastico sono stati adeguati, così previsto dalle varie disposizioni in materia di prevenzione dal contagio Covid-19, tutti tutti gli spazi – aule e luoghi comuni – dell’ Istituto Comprensivo Pietro Vannucci in modo da poter iniziare l’ anno scolastico in massima sicurezza.
Sono in procinto di partire i lavori per la messa in sicurezza a livello antisismico dello stabile di Sant’Agostino, di cui una parte a carico della Provincia e una a carico dell’Amministrazione comunale, al fine di renderlo totalmente fruibile e poterlo poi utilizzare per le scuole secondarie di II grado.
Sono in fase di studio e progettazione il totale rifacimento del plesso destinato alle scuole primarie e dell’infanzia.
Quali sono questi progetti rimasti in sospeso a causa del Covid?Puoi anticiparci qualcosa?
Purtroppo il virus ci ha costretto ad accantonare alcune tradizioni, idee e progetti, ma appena sarà possibile ripartiremo con ancora più energia.Non potremo continuare neanche la consolidata tradizione del Carnevale Pievese, che anche l’anno scorso ha visto una grande partecipazione grazie alla sinergia tra le associazioni sportive e di volontariato.
Tra i progetti che abbiamo nel cuore vorremmo garantire una più ampia offerta formativa per i bambini ed i ragazzi diversamente abili con la realizzazione di un Centro Diurno convenzionando il privato esistente.
Citta’ della Pieve si è sempre mostrata solidale con i soggetti più fragili e questo progetto cerchera’ di configurarsi come un ulteriore fiore all’occhiello della nostra comunità.
Da Avvocato e da cittadina pievese che ha aiutato il Comitato Art.32 a portare avanti le giuste richieste di diritto alla salute del nostro territorio, adesso, da Assessore, come vedi la politica sanitaria regionale e quali sono le prerogative di questa Amministrazione?
Le idee e le battaglie che stiamo portando avanti per il nostro diritto alla salute non sono cambiate e le nostre richieste sono chiare e non abbiamo intenzione di arretrare di un centimetro.
Vogliamo un Presidio Ospedaliero di Area Disagiata ed in prospettiva, l’Ospedale Unico del Trasimeno.Siamo rimasti l’unico territorio in Umbria a non avere un briciolo di programmazione sanitaria condivisa al livello sovracomunale che possa oltrepassare le becere logiche campanilistiche.
E ciò è stato ribadito recentemente dal Sindaco, in maniera forte e chiara, alla Presidente della Regione Tesei e all’Assessore Coletto in visita al nostro ex-Ospedale.
La pandemia ha reso quanto mai più evidente quanto le scelte sanitarie operate nel passato volte alla sopressione dei piccoli ospedali sia stata errata e continua, tuttora, a gravare sulla vita dei cittadini, in particolare i più fragili.
La collaborazione con il Comitato Art.32 è fondamentale: obiettivi comuni si rafforzano a vicenda, con l’esclusivo scopo di veder riconosciuto il nostro diritto alla salute.