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Chiusi. Oneri urbanizzazione. le critiche di Possiamo, Cinquestelle e Vagnetti

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Dopo avere riportato il testo dell’intervista del sindaco di Chiusi Iuri Bettolini, in cui fra altri argomenti cita la decisone presa dal  Comune di Chiusi di abbattere i costi di urbanizzazione, per dare un contributo al rilancio dell’economia locale, pubblichiamo le prese di posizione che ci sono state su questa scelta da parte dei due gruppi consiliari “Possiamo per Chiusi” e “Movimento 5Stelle” che sono presenti in consiglio comunale e di Rita Fiorini Vagnetti per tanti anni consigliera comunale e candidata alle ultime elezioni ed oggi rappresentante del circolo “Sena Civitas”.

Possiamo per Chiusi

“Nel consiglio comunale di giovedì 7 luglio uno dei punti all’ordine del giorno riguardava le modifiche agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e i mutamenti delle destinazioni d’uso.
Trattandosi di un argomento di primaria importanza per le scelte di politica urbanistica, come gruppo Possiamo abbiamo chiesto il rinvio della discussione. A nostro avviso i 5 giorni di cui disponiamo per la visione e lo studio di documenti così complessi non sono sufficienti per esprimere una posizione e una valutazione adeguata. La richiesta è stata respinta e sul punto, al momento della votazione, ci siamo astenuti.
Dato che anche il Sindaco, nel suo intervento in merito alla questione, ha sottolineato con forza l’importanza delle scelte sottoposte a delibera, noi allo stesso modo abbiamo ribadito l’intenzione di impegnarci in un’opposizione propositiva e non pregiudiziale. Ci chiediamo, però, se ci siano i presupposti per svolgere bene il nostro ruolo; per questo chiederemo formalmente di modificare i tempi tra la convocazione del Consiglio e la data del suo svolgimento, da 5 a 10 giorni…”

Movimento 5 Stelle

Questa e’ la motivazione con cui abbiamo votato no alla riduzione indiscriminata degli oneri di urbanizzazione. La proposta di diminuire gli oneri di urbanizzazione  (Bucalossi) nella sostanzariduce del 40% gli oneri che si dovranno pagare  (restauro, ristrutturazione e nuova costruzione ). Da una stima approssimativa si può ritenere che la riduzione di entrate per il Comune sia nell’ordine di circa 160.000€/anno. Dette riduzioni sono applicate a pioggia e indistintamente a tutte le categorie di intervento,  in tutte le zone edificabili e per tutte le destinazioni d’uso.
Tutto ciò  comporta
1. Disattendere le finalità e gli indirizzi della Legge regionale la Dove dichiara l’obiettivo prioritario di favorire il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente e contrastare l’utilizzo di nuovo suolo
2. Confermare che l’interesse primario dell’Amministrazione è quello di liberalizzare in modo generalizzato e estensivo le possibilità edificatoria e mandare un messaggio chiaro: qui si può  costruire.
Diverso sarebbe stato invece prevedere si delle riduzioni ma in modo mirato e selettivo andando a distinguere tra le tipologie di intervento, zone edificatoria destinazione d’uso. Ridurre gli oneri degli interventi per le ristrutturazioni e incrementare invece quelli per la nuova edificazione.

Sena Civitas 

Per interesse personale come cittadino libero da vincoli politici o istituzionali, ho voluto informarmi meglio sul significato della legge 10 del 1977 (Bucalossi urbanistica) per cercare di capire le motivazioni che hanno indotto la maggioranza del consiglio comunale di Chiusi ad abbassare i costi  per il rilascio delle concessioni per l’ edilizia, vantandosene come un risultato significativo ed importante per l’economia del paese.

Premetto che  nell’ultimo consiglio utile della passata amministrazione e in qualita’ di unico rappresentante della minoranza, presente in quel momento, in consiglio, ho votato contro l’attivazione del  nuovo  Piano Strutturale- Piano Operativo spiegando che fosse opportuno:

 1) soprassedere per dare al futuro consiglio di prossima, allora, elezione, la possibilità di una scelta più ponderata e frutto di una allargata e democratica partecipazione (maggioranza e minoranza, qualunque fosse l’esito elettorale)

 2) cercare di costruire un progetto globale di investimenti che andasse oltre l’edilizia, intesa nel significato più restrittivo

Cioè , a mio modesto avviso, privilegiare le ristrutturazioni del già esistente piuttosto che concedere nuove concessioni, senza tener conto che il tessuto sociale in questo momento  ha bisogno di ben altro, cominciando dal lavoro, dall’attenzione alle classi meno abbienti, a coloro che una casa non se la possono permettere, a tutte le abitazioni che sono gia’ presenti nel territorio e che non vengono utilizzate. E’ un concetto troppo semplice quello di sostenere che l’edilizia produce lavoro. Ci sono, però,    tante altre problematiche,  non facilmente o facilmente  risolvibili che “aspettano al varco” dei giovani amministratori.

La Bucalossi, se ho ben compreso,  prevede che :

lo “ius aedificandi” non e’ più concesso alla proprietà del suolo

l’autorizzazione è concessa dall’amministrazione comunale, a fronte di un determinato pagamento, dietro una progettazione con limiti temporali di esecuzione

i soldi ottenuti dal comune dovrebbero essere usati  per opere di urbanizzazione della citta’: finanziamento dei PPA, operazioni di recupero di edifici preesistenti

E’ evidente che per un certo settore, se guardiamo il problema  in maniera forse un po’ populistica, qualsiasi diminuzione di costi, tasse, tributi e quant’altro, viene vista come un passo avanti, quasi una panacea di tutti i mali. Ma a ben guardare qualche domanda viene spontanea: “lo spirito della Bucalossi non e’ stato sicuramente annullato e pertanto il comune come assolvera’ ai compiti stabiliti dalla legge? con quali mezzi? con quali entrate da parte dei cittadini?

Non per essere disfattisti, non ne ho certo il potere, l’autorità o la volontà di esserlo, ma solo per esprimere un’opinione , una valutazione oggettiva che poggia, però, su dati reali, concretamente territoriali.

Rita Fiorini Vagnetti

*le posizioni di M5stelle e Possiamo sono tratte da “Chiusiblog”