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Chiusi. Nuova variante al piano regolatore. Il Comune conferisce incarichi legali per l ricorsi al Tar di GMG e ACEA

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Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, che si è svolto lunedì 30 novembre, il sindaco di Chiusi Juri Bettollini ha ricordato a tutto il consiglio e ai cittadini collegati in diretta streaming, l’importante data di sabato 7 novembre nella quale è entrata ufficialmente in vigore la variante al Piano Operativo del Comune di Chiusi. Il procedimento ha permesso di portare a termine il lungo percorso che ha conformato a tutti gli effetti il nuovo strumento urbanistico della Città (approvato dopo 46 anni) al PIT (piano di indirizzo territoriale) della Regione Toscana. La conformazione, che presuppone uno sviluppo idoneo alla valorizzazione e al rispetto della tradizione e della cultura anche paesaggistica toscana, è stata finora ottenuta da cinque/sei amministrazioni su un totale di 274 di tutta la Regione. Le nuove norme e le nuove opportunità di sviluppo hanno portato, ovviamente, anche alcune limitazioni per le quali i cittadini possono ricorrere nelle opportune sedi. A questo proposito sono arrivate in Comune le comunicazioni di due procedure di ricorso al Tar avviate dalle società GMG e Acea Ambiente proprietarie, entrambe, di aree nel territorio comunale di Chiusi.

Il primo ricorso è stato giustificato in quanto il nuovo strumento urbanistico ha eliminato l’edificabilità del terreno di proprietà della società previsto invece nel vecchio piano regolatore del 1974. Il secondo procedimento è stato invece avviato in seguito all’annullamento della delibera del consiglio comunale n. 35 del 10 luglio 2020 riguardante l’approvazione, a seguito dei 32 pareri favorevoli espressi dagli organi sovra comunali, della variante al piano operativo che prevedeva e accoglieva di fatto  l’osservazione formulata dal comitato dei cittadini, il divieto di realizzare sul territorio comunale “nuovi inceneritori di rifiuti, carbonizzatori, termovalorizzatori, discariche di rifiuti, nuovi impianti di trattamento rifiuti insalubri di prima classe, così come definiti dal D. M.5 settembre 1994 e s.m. e i.
“La cosa più importante – dichiara il sindaco di Chiusi Juri Bettollini – è che la nostra città abbia finalmente, dopo 46 anni, uno strumento urbanistico da seguire con regole chiare a beneficio di tutti. Oltretutto la conformazione alle norme regionali deve essere vista come un grande traguardo raggiunto da questa amministrazione che dal primo giorno ha sempre investito in uno sviluppo sostenibile a favore della città e del territorio. Ovviamente quando si applicano nuove regole c’è anche la possibilità di limitazioni per alcuni che è giusto che abbiano tutti gli strumenti normativi per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune.
Nello specifico la scelta dell’annullamento della delibera comunale numero 35  era stata inserita dal Consiglio Comunale nel testo della Variante al Piano Operativo all’esito del percorso partecipativo indetto dalla Regione Toscana sul progetto presentato da ACEA per l’ex Centro Carni. In tale sede, infatti, erano stati evidenziati alcuni dati ed incongruenze progettuali che avevano creato un diffuso allarme sociale nella popolazione, riguardo al rischio di effetti nocivi per la salute. L’Amministrazione si fece carico di assumere una scelta molto forte in sede di Variante urbanistica generale, nell’esclusivo interesse di tutelare la salute della nostra comunità e la salubrità dell’ambiente. Quelle stesse ragioni ci spingono oggi a resistere al ricorso proposto.”
La Giunta Comunale conferirà incarichi legali per la difesa del Comune contro entrambi i ricorsi.

Ufficio Comunicazione Comune di Chiusi